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Torino

Perché lo stemma di Torino ha un toro?

Come un toro ubriaco divenne l’eroe leggendario di una città ancora senza nome

Perché lo stemma di Torino ha un toro?

La domanda del titolo possono essere stati in tanti a farsela: ma cosa c'è dietro il toro e l'evidente derivazione di Torino nel nome della città?

Una leggenda popolare affonda le sue radici nei boschi che un tempo circondavano la zona. In quell’epoca remota, quando la città non aveva ancora un nome, la popolazione era terrorizzata da un enorme serpente, descritto come un mostro di proporzioni spaventose, “con non si sa quante teste”, capace di divorare chiunque incontrasse sul suo cammino.

L’angoscia dei cittadini crebbe fino a spingere le autorità a riunirsi in consiglio. “Bisogna trovare qualcuno che abbia il coraggio di affrontare il drago”, propose un anziano consigliere. Ma la paura paralizzava anche i più audaci. Si offrì quindi una ricompensa a chi fosse disposto a sfidare la bestia. Eppure, nessuno si presentò. Fu allora che un giovane contadino si fece avanti. Disse di possedere un toro “il più bello che si sia mai visto”, robusto, forte e coraggioso. Il suo piano era semplice e folle al tempo stesso: ubriacare l’animale con vino rosso e spedirlo contro il serpente. Alla domanda del consigliere su come potesse garantire la riuscita dell’impresa, il giovane rispose con fermezza: “Il drago russa ed il mio toro gli si butta sopra”.

Il piano fu messo in atto. Il toro, ebbro e furente, caricò la creatura con una tale violenza che il drago venne abbattuto al primo assalto. Il popolo esplose in un’esultanza collettiva: la città era salva. Per celebrare l’impresa, il giovane fu onorato, il toro divenne simbolo di forza e protezione, e il mostro ucciso venne rimosso come minaccia. In segno di riconoscenza, fu deciso di apporre il toro sullo stemma cittadino e dare alla città un nome: Torino.

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