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La curiosità

Torino, culla del grissino: l'incredibile storia dietro la geniale invenzione che ha conquistato il mondo

Il fornaio che diede vita per la prima volta alla golosa ricetta si chiamava Antonio Brunero

Torino, culla del grissino: l'incredibile storia dietro la geniale invenzione che ha conquistato il mondo

Nel 1679, un semplice problema digestivo regalò al mondo una delle invenzioni gastronomiche più amate d'Italia: il grissino. Quel croccante bastoncino che oggi accompagna ogni aperitivo e antipasto nacque non da una ricerca culinaria, ma dalla necessità di risolvere un fastidioso disturbo dello stomaco. Il giovane Duca Vittorio Amedeo II, futuro re di Sardegna, non riusciva a digerire la mollica del pane comune, e fu questa difficoltà che a Torino, fu inventato un alimento che avrebbe conquistato le tavole di tutta Italia.
Per risolvere questo fastidioso problema, il medico di corte ebbe un'idea geniale. Affidò al fornaio Antonio Brunero il compito di creare un pane speciale: leggero, ben cotto e privo di mollica, facilmente digeribile. Il risultato di questa richiesta fu il grissino torinese, una variante della tradizionale "ghërsa" piemontese, trasformata per rispondere alle esigenze del giovane duca.

Quello che nacque come un rimedio per uno stomaco nobile si rivelò ben presto un successo. Il grissino conquistò le tavole di tutti, diventando il simbolo della gastronomia piemontese e protagonista di numerosi momenti conviviali: dall’aperitivo agli antipasti, un alimento che, seppur nato per motivi pratici, è riuscito a farsi strada nella tradizione culinaria italiana, entrando a pieno diritto nella cultura gastronomica del nostro paese.

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