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La fine di un'era per un locale storico
14 Maggio 2025 - 11:40
E' la fine di un'era per Il Capolinea n. 8 di Torino, che chiuderà definitivamente il 24 maggio. Luogo che è stato molto più di una semplice birreria. Per chi ha vissuto gli anni '70 e '80 nella città sabauda, questo locale rappresentava un vero e proprio tempio del jazz, un angolo di periferia che, grazie alla passione del suo fondatore Michele Armenise, si trasformava in un palcoscenico per i grandi del jazz mondiale.
Nato nel 1975 in via Maddalene 42 bis, il Capolinea n. 8 non era solo un punto di ritrovo per gli appassionati di birra e musica. Era un luogo dove l'arte del jazz prendeva vita, un piccolo spazio che riusciva a contenere l'energia di artisti del calibro di Enrico Rava, Chet Baker, e molti altri. Chiunque abbia avuto la fortuna di varcare la soglia di quel locale ricorda l'atmosfera intima e vibrante, il tintinnio dei bicchieri che si mescolava alle note di una tromba o di un pianoforte.
Il Capolinea n. 8 ha visto passare sul suo palco nomi che oggi sono leggenda. Da Ahmad Jamal a Cedar Walton, da Mino Cinelu al compianto Massimo Urbani, il locale era un crocevia di talenti. Ma non solo: era anche un vivaio per giovani musicisti che avrebbero lasciato il segno negli anni a venire, come Flavio Boltro. E poi c'era lui, Chet Baker, che ogni tanto compariva, quasi come un'apparizione, per regalare al pubblico momenti di pura poesia musicale.
Con l'addio di Michele Armenise alla fine degli anni '80, il Capolinea ha iniziato un lento declino. La formula birra & musica, che aveva caratterizzato un'intera epoca, stava perdendo il suo fascino. Nonostante i tentativi di mantenere viva la tradizione dei concerti, il locale non è più riuscito a ricreare quell'incantesimo che lo aveva reso unico. Il miracolo del Capolinea, come molti lo definiscono, è stato un evento irripetibile, un capitolo della storia musicale torinese che si chiude definitivamente.
Sebbene il Capolinea n. 8 chiuda i battenti, la sua eredità musicale continua a vivere. Lo scorso autunno, un gruppo di musicisti cresciuti tra quelle mura ha dedicato un concerto alla memoria di Michele Armenise, un tributo a colui che ha reso possibile quel miracolo musicale. E mentre il locale si prepara a diventare un ricordo, la sua storia continua a ispirare nuove generazioni di musicisti e appassionati di jazz. Il Capolinea n. 8 non è stato solo un locale, ma un simbolo di un'epoca in cui la musica era un linguaggio universale, capace di unire persone di ogni età e provenienza. La sua chiusura segna la fine di un'era, ma il suo spirito continuerà a vivere nelle note di chi ha avuto il privilegio di suonare e ascoltare tra quelle mura.
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