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Incidente

Chi era Davide “Diuz” Mazzina? Lo scialpinista piemontese morto sul Monte Bianco

È precipitato per 700 metri sul versante nord dell’Aiguille du Midi. Aveva 31 anni e dedicato la vita alla montagna

Chi era Davide “Diuz” Mazzina? Lo scialpinista piemontese morto sul Monte Bianco

Davide Mazzina

È Davide Mazzina, conosciuto da tutti come “Diuz”, lo scialpinista piemontese morto ieri mattina in un tragico incidente sul versante francese del massiccio del Monte Bianco. Aveva 31 anni, era originario della provincia di Torino e da tempo viveva tra le montagne, sua vera casa e grande passione.

Davide si trovava sull’Aiguille du Midi per una discesa di sci ripido insieme a due compagni. Il gruppo era partito all’alba per affrontare i pendii del versante nord. Verso le 8.30, durante una fase particolarmente delicata, Davide è scivolato: una caduta di circa 700 metri, che lo ha trascinato oltre un seracco, fino a una morena a quota 3.000 metri. I compagni hanno immediatamente dato l’allarme, ma all’arrivo dei soccorritori del PGHM di Chamonix non c’era più nulla da fare. La dinamica dell’incidente sarebbe legata a un “errore tecnico”, secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti francesi. 

Davide aveva iniziato a sciare a soli tre anni, grazie alla madre che lo portava in vacanza sulla neve. Nonostante non fosse cresciuto in montagna, a 14 anni si era trasferito stabilmente in quota per inseguire il sogno dello sci agonistico. Slalomista per vocazione, aveva gareggiato a livello regionale in tutte le discipline alpine. Con il tempo aveva trasformato quella passione in una professione: era diventato Maestro di Sci italiano, istruttore BASI di livello 4 e anche formatore per altri maestri.

Lavorava tra Tignes e Val d’Isère, dove insegnava sci su pista, fuoripista, sci alpinismo e allenamento agonistico, mentre l'estate la passava a Sestriere, ed era il fidanzato della figlia del gestore del rifugio Raggio di Sole. Ma era soprattutto nel terreno ripido, impegnativo e poco battuto che Davide trovava la sua vera dimensione. Tra le sue imprese preferite, raccontava spesso con entusiasmo la discesa del Couloir des Italiens sulla Grande Casse, la sua montagna del cuore.

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