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Prevenzione in montagna

Come la Regione Piemonte previene e controlla il rischio valanghe?

La minaccia delle valanghe in Piemonte: dalle Commissioni Locali Valanghe al Sistema Informativo Valanghe (SIVA)

Come la Regione Piemonte previene e controlla il rischio valanghe?

Le valanghe rappresentano un fenomeno naturale pericoloso, soprattutto nelle aree montuose come il Piemonte. Ogni anno, specialmente in inverno e in primavera, il rischio di valanghe aumenta a causa delle nevicate abbondanti e delle variazioni di temperatura.

Questi fenomeni corrispondono a grandi masse di neve che si staccandosi da un pendio scendono a valle con velocità elevata, travolgendo tutto quello che si trova nella traiettoria o nei pressi. I fattori scatenanti possono essere molteplici:

  • Condizioni meteorologiche: nevicate intense, pioggia o sbalzi di temperatura possono destabilizzare il manto nevoso.
  • Inclinazione del terreno: i pendii tra i 30° e i 45° sono quelli più a rischio.
  • Attività umana: il passaggio di sciatori o escursionisti può innescare una valanga.
  • Struttura della neve: strati deboli o disomogenei nel manto nevoso possono favorire il distacco della neve sovrastante.

In Piemonte, le aree più soggette a valanghe includono:

  • Alpi Cozie (Sestriere, Val di Susa, Valle Varaita)
  • Alpi Graie (Valli di Lanzo, Parco del Gran Paradiso)
  • Alpi Marittime (Valle Gesso, Valle Stura di Demonte)
  • Alpi Pennine (Monte Rosa, Valsesia) Queste zone, caratterizzate da forti accumuli di neve e pendii ripidi, sono particolarmente esposte al rischio valanghe, soprattutto dopo abbondanti nevicate o improvvisi rialzi termici.

L’analisi storica degli eventi valanghivi e dei loro effetti negli ultimi 150 anni, condotta attraverso la consultazione di dati d’archivio, monografie e articoli di giornale d’epoca, ha permesso di stimare il ripetersi di eventi di particolare gravità, diffusi sull’arco alpino piemontese, all’incirca ogni 20-30 anni. Una prevenzione del rischio valanghivo è possibile innanzitutto attraverso una corretta pianificazione e gestione dell’uso del territorio montano, che si fonda su tre requisiti essenziali:

  • Disponibilità di conoscenze storiche: facilitata dall’impiego di un Sistema Informativo Geografico (SIVA) che consente un’analisi rapida ed efficace dei fenomeni valanghivi.
  • Applicazione di criteri scientifici: per la perimetrazione delle zone pericolose, mediante modelli di calcolo della dinamica valanghiva e strumenti di analisi storico-statistica.
  • Presenza di Commissioni Locali Valanghe (CLV): composte da esperti per la previsione del pericolo valanghe a scala locale, a supporto dei Sindaci, al fine di attivare procedure di protezione civile per la salvaguardia della popolazione.

La Regione Piemonte ha aderito sin dalla sua fondazione all'Associazione Interregionale Neve e Valanghe (A.I.NE.VA), con il supporto operativo del Dipartimento Sistemi Previsionali di ARPA Piemonte. Tra gli strumenti più importanti per la valutazione del rischio valanghivo vi è il Sistema Informativo Valanghe (SIVA), gestito dall'ARPA Piemonte, che permette l’analisi e l’esame di dati cartografici e database aggiornati periodicamente, oltre a fotografie e documenti storici.

Inoltre, con la L.r. 16/99 e il Regolamento attuativo (D.P.G.R. 7 giugno 2002, n. 4/R), sono state istituite le Commissioni Locali Valanghe (CLV) da parte delle Comunità Montane. Le CLV svolgono i seguenti compiti:

  • Controllo e monitoraggio dei fenomeni nivometeorologici;
  • Formulazione di pareri tecnici a supporto delle amministrazioni comunali;
  • Accertamento delle condizioni di pericolo per centri abitati, opere pubbliche e infrastrutture;
  • Comunicazione della cessazione dello stato di pericolo all’autorità competente. Le CLV sono composte dal Presidente della Comunità Montana, o suo delegato, e da esperti nivologici con specifica formazione A.I.NE.VA.

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