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La giornata

Il presidente Mattarella è a Torino: “Servono pace e lavoro equo”

Da corso Unità d’Italia a Venaria Reale: perché il capo dello Stato è in città

Il presidente Mattarella è a Torino: “Servono pace e lavoro equo”

«Nei giorni scorsi il Pontefice ha ricordato una frase di Agostino: “Noi siamo i tempi”. L’evento di oggi invita alla responsabilità di ciascuno di noi».

Ha esordito così il presidente Sergio Mattarella, all’inaugurazione dei Master della Turin School of Development 2024-2025, organizzati con Università e Politecnico di Torino. Quasi un’esortazione la sua: il tempo lo fanno gli uomini con le loro azioni e la loro condotta. E credere nella ricerca e nello studio è un importante «veicolo per un mondo di maggiore giustizia e di progresso e sviluppo. Il rischio di nuove marginalizzazioni è quanto mai attuale».

Al campus Onu

Mattarella è arrivato alle 11 di oggi al campus dell’Itcilo di corso Unità d’Italia, nel 60° anniversario del Centro Onu. Ad accoglierlo, il governatore Alberto Cirio, il sindaco Stefano Lo Russo, il prefetto Donato Cafagna, Christophe Perrin, direttore Itcilo, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, Stefano Geuna e Stefano Corgnati, rettori rispettivamente dell’Università di Torino e del Politecnico.

Lavoro e giustizia sociale i temi sottolineati con solennità e rigore dal presidente: «Non c’è pace duratura senza salari equi. Il lavoro è fondamento della nostra Repubblica, leva di giustizia sociale, che non è facoltativa, ma una condizione imprescindibile. A questi capisaldi si ispira l’azione dell’Ilo».

Sulla stessa linea l’intervento di Lo Russo: «Torino vuole essere un posto in cui si resta. Il lavoro è molto più di un mezzo di sussistenza, ma strumento di dignità, libertà e realizzazione personale. E dovere collettivo creare le condizioni affinché sia un’opportunità concreta soprattutto per i più giovani, che troppo spesso vivono precarietà e instabilità». Cirio ha invece ricordato come l’hub Ilo, nato nel 1964, abbia da sempre promosso parità salariale, la lotta al lavoro minorile e sicurezza sul lavoro: «Ha piantato tanti “semi” che stanno dando i loro effetti, ma ci chiediamo ogni giorno se facciamo abbastanza».

Riprende il capo dello Stato: «I complessi fenomeni migratori cui assistiamo, spesso, vedono nel mancato accesso al lavoro degno loro prima e più autentica spiegazione». Nel garantire forme di lavoro più degne l’intelligenza artificiale, se orientata responsabilmente, è «un potente alleato», ha aggiunto.

La medaglia a Rivoli

Prima del gradito fuori programma - ma intuibile, dal momento che è di fatto tappa fissa - dell’incontro con l’amico Ernesto Olivero, fondatore del Sermig, Mattarella si è spostato in prefettura.

L’occasione è stata il conferimento della medaglia d’oro al Merito Civile per la Resistenza al gonfalone di Rivoli, alla presenza del sindaco Alessandro Errigo, oltre che del prefetto Cafagna: «È importante esprimere la vicinanza della Repubblica alle sofferenze loro subite e riconoscenza per il contributo alla conquista di libertà e democrazia», ha affermato Mattarella. «Grazie per allora», ha detto, poi, incontrando il partigiano Giacomo Gallo. Dei tanti bravi ragazzi andati via «non ne perdiamo il ricordo».

In Reggia a Venaria

Il “Mattarella day” si è concluso a Venaria Reale, dove il presidente ha presenziato all’apertura del 240esimo anno accademico dell’Accademia di Agricoltura. Cerimonia a cui hanno partecipato, oltre a Cirio, Lo Russo e Cafagna, anche il sindaco di Venaria Reale Fabio Giulivi, il ministro della Cultura Alessandro Giuli, il presidente del Polo culturale Residenza Reali Sabaude Michele Briamonte e la direttrice Chiara Teolato.

Qui Mattarella, sottolineando il costante contributo delle accademie come luogo di definizione del futuro, ha poi indugiato nell’ammirare la grande sala del messinese - e conterraneo - Filippo Juvarra. «Abbiamo fatto un “bagno di Illuminismo” e la sua è stata una lezione magistrale sull’importanza della ricerca scientifica anche nell’agricoltura», ha chiosato Giuli a margine della cerimonia.

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