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16 Maggio 2025 - 14:03
La Maserati se ne va e si porta via il futuro di Lear e dei suoi 380 operai
La Maserati se ne va e rischia di portarsi via anche la Lear (che per Maserati produce i sedili) e i suoi 380 lavoratori. L'allarme arriva da Fim Cisl, Fim Cgil e Uilm Uil che hanno firmato un comunicato unitario per spiegare che lo spostamento di Maserati da Mirafiori a Modena «consegna definitivamente all’incertezza le prospettive dello stabilimento Lear di Grugliasco e di conseguenza il futuro di tutti i suoi lavoratori».
Secondo i sindacati, lo spostamento della produzione annunciato ieri «è un ulteriore colpo per l'intero indotto automotive del torinese che per la realtà Lear rappresenta l’unico anello di congiunzione con la catena di fornitura in direzione della mono committenza Stellantis». Questo in una fase già difficile visto che «i potenziali investitori di cui si è discusso in sede ministeriale nei mesi scorsi si sono tutti dissolti e non risulta vi siano ulteriori interessamenti, tant'è che per ben due volte è stato annullato e rinviato l'incontro pianificato presso il ministero». Il prossimo incontro sarà convocato entro il mese di giugno.
Cosa succederà ora? Difficile a dirsi, quello che è sicuro è che «i lavoratori della Lear non resteranno fermi ad attendere la chiusura del loro stabilimento e la fine degli ammortizzatori sociali». L'appello dei sindacati è che «tutte le amministrazioni territoriali, la Regione e il ministero si attivino per supportare il futuro lavorativo dei 380 lavoratori».
Rocco Cutrì, segretario generale Fim-Cisl Torino e Canavese, denuncia che «la scelta di Stellantis è avvenuta senza un confronto con le parti sociali ed in assenza del piano di rilancio del marchio Maserati. Così facendo il conto di scelte industriali non condivise ricade interamente sui lavoratori stretti nella morsa di decisioni estemporanee di Stellantis da un lato e dalla totale mancanza di prospettiva imprenditoriale da parte della multinazionale americana Lear». Antonino Inserra, responsabile Fiom-Cgil per la Lear annuncia che «non saremo passivi, non staremo fermi ad aspettare la fine degli ammortizzatori sociali e soprattutto non ci faremo più portare a spasso delle favolette fino ad oggi raccontate di fantomatici investitori che non si sono mai palesati» Antonio Iofrida, responsabile territoriale Uilm Torino, pensa ai prossimi passi: «In attesa del prossimo incontro al ministero, continuamente procrastinato, riteniamo sia necessario richiedere un incontro in sede Regionale al fine di un aggiornamento della situazione».
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