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i disagi

Alla metro di Torino c'è una scala mobile che si guasta da 6 (sei!) anni: e non si sa il perché

Il caso è venuto alla luce durante l'ultimo consiglio comunale. Ma non è l'unica scala ad essere "immobile"

Alla fermata Massaua la scala mobile si guasta (ad intermittenza) da sei anni

Alla fermata Massaua la scala mobile si guasta (ad intermittenza) da sei anni

A fine gennaio è stato festeggiato il secondo “compleanno” di inattività delle scale mobili di Pozzo Strada. Un caso isolato? No, perché le scale “immobili” sulla linea 1 della metro sono sempre tante. Da piazza Bengasi a piazza Massaua. Quest’ultima ferma, ad intermittenza, addirittura dal 2019, dunque sei anni. Per arrivare poi a Racconigi, Rivoli e Carducci. Le cause? Meteo avverso, componenti difficili da reperire oppure inesistenti perché non più in catalogo (e che quindi Gtt sta facendo riprodurre) come nel caso dei mancorrenti da cambiare a Racconigi, Rivoli e Carducci.

Dati alla mano, la situazione oggi è meno critica rispetto al passato. Ad autunno 2024 gli impianti fermi erano 20 su 142, ma nel 2022 la disponibilità degli impianti era del 78%, contro il 97% di oggi. Le vere criticità ora sono la scarsa durabilità delle manutenzioni e la lentezza nel reperire i pezzi, che allungano i tempi delle riparazioni. «Com’è possibile impiegare cinque anni per riparare una scala?», la domanda del consigliere Pierlucio Firrao (Torino Bellissima) all’assessora Chiara Foglietta nell’ultimo consiglio comunale.

Questa la replica di Foglietta: «Il guasto elettrico a Massaua è complesso e nonostante i diversi interventi l’origine non è ancora stata identificata. Per Pozzo Strada è in corso un rinnovo completo, rallentato dal meteo e dalle difficoltà legate all’obsolescenza. Salvo imprevisti la ripariamo a fine maggio». Per piazza Bengasi, di nuovo ferma, si tratta di «deterioramento della catena gradini, che comportano lunghi tempi di approvvigionamento ed elevato costo che ne rende antieconomico lo stoccaggio», spiega ancora Foglietta. Le catene, quindi, sarebbero poche, costose, e non subito reperibili. Per cui Gtt e InfraTo investiranno 600mila euro per scongiurare il rischio di rimanere a secco di componenti: si parla di 16 nuovi catene.

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