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Ambiente
20 Maggio 2025 - 09:10
Progetto
L’intervento di riqualificazione dell’area ex Scalo Vanchiglia, compresa tra corso Novara e corso Regio Parco a Torino, registra ulteriori ritardi. A distanza di quasi dieci anni dall’approvazione del Piano Particolareggiato per l’area Regaldi (2015), i cantieri non sono ancora operativi. Il piano fa parte della Zona Urbana di Trasformazione (Z.U.T.) definita per una superficie complessiva di 118.780 metri quadrati, considerata una delle principali aree strategiche per lo sviluppo urbano torinese, anche in vista della futura linea 2 della metropolitana.
Il progetto prevede una realizzazione in più fasi, suddivisa in tre Unità di Intervento (U.I.):
U.I.1, tra corso Novara e via Pacini, con 65.545 mq;
U.I.2, tra via Quittengo e via Pacini, con 8.114 mq;
U.I.3, tra via Pacini, la futura via Regaldi e corso Regio Parco, con 45.121 mq.
Attualmente, solo per la U.I.1 è in vigore un permesso di costruire, rilasciato nel 2022, ma non sono ancora iniziate le opere edili. Lo stato di avanzamento è fermo alla fase di bonifica ambientale del suolo, necessaria per la messa in sicurezza dell’area. La presenza di cumuli di terra, segnalati dai residenti, è riconducibile proprio alle operazioni di scavo e trattamento dei terreni contaminati.
Secondo quanto dichiarato in aula consiliare dall’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni, la proprietà dell’area ha anche presentato una richiesta di variante progettuale, tuttora in fase di valutazione tecnica. Le bonifiche riguardano anche il cosiddetto “trincerone” ferroviario, destinato a essere ceduto al Comune per la futura realizzazione della linea metropolitana M2.
I ritardi accumulati sono imputabili a diversi fattori, tra cui la complessità delle operazioni ambientali e il rallentamento dovuto alla pandemia. La normativa vigente, in particolare il D.Lgs. 152/2006 (“Codice dell’ambiente”), prevede procedure dettagliate e tempi tecnici lunghi per la gestione di aree ex industriali soggette a rischio ambientale.
Durante l’ultima seduta del consiglio comunale, il consigliere Giuseppe Catizone (Lega) ha espresso preoccupazione per lo stato del cantiere e per l’impatto ambientale temporaneo, in particolare per la dispersione delle polveri causata dai cumuli di terra all’aperto. Ha chiesto chiarimenti sull’efficacia delle misure di contenimento adottate, auspicando l’avvio dei lavori entro l’anno.
Al momento, non è disponibile un cronoprogramma ufficiale aggiornato. Tuttavia, l’area Regaldi rimane una delle priorità del piano di trasformazione urbana collegato alla Variante 200 e al progetto della metropolitana, con implicazioni sia infrastrutturali che abitative.
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