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Il fatto

Lotta contro il tempo per il piano regolatore: in bilico la promessa del sindaco

Si spera in una mano dalla Regione, con il “cresci Piemonte” per snellire le procedure urbanistiche e avere il via libera entro fine mandato. Torino Bellissima: «Nessuna chance»

Lotta contro il tempo per il piano regolatore: “se va bene entro fine 26”

L'assessore all'Urbanistica Paolo Mazzoleni

La sensazione è che l’inghippo sia dietro l’angolo, complicato com’è tutto l’iter per arrivare a un progetto definitivo e garantire a Torino «l’eredità Lo Russo», com’era stato lo stesso sindaco ad affermare in una conferenza tenuta dai Moderati lo scorso 20 marzo. Ma a venire in soccorso al Comune in questa corsa contro il tempo, potrebbe esserci il Cresci Piemonte, il disegno di legge speciale che - se approvato - entro giugno promette il dimezzamento dei tempi delle procedure della pianificazione urbanistica.

Il primo obiettivo - già ribadito sia dal sindaco che dall’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni - è la prima bozza del documento di progetto preliminare entro questo dicembre. Ma da lì in avanti i giorni saranno contati. Perché il funzionamento dell’attuale legge regionale è «unico in Italia, per complessità». Ad esporlo, giovedì scorso, in commissione Urbanistica, l’assessore Mazzoleni.

Dall’effettiva adozione in Consiglio, infatti, ci sono almeno altri sette step. Dalla pubblicazione del testo - ammesso che l’impresa dicembre 2025 riesca - sono necessari 60 giorni per recepire le osservazioni dei cittadini. Una volta analizzate dagli uffici tecnici, si passa alla redazione della proposta tecnica di progetto, ad adozione della Giunta. «E qui sta l’unicità della legge piemontese - spiega Mazzoleni - perché poi si avvia la conferenza di Copianificazione e valutazione e la Regione analizza il progetto (che dura non meno di 90 giorni). E solo se c’è concordanza tra visione della Regione e del Comune, si procede con la redazione». Altrimenti nuova conferenza e di nuovo 90 giorni di iter. «Per questo il tempo dall’approvazione preliminare al piano definitivo è così lungo», aggiunge.

«Nessuna chance entro questa consiliatura - per il capogruppo Torino Bellissima Pierlucio Firrao - non ci resta che rimetterci nelle mani della Regione, considerando però che non basterà solo un accorciamento, serve un cambio completo della norma. Altrimenti sarà uno dei principali fallimenti di Lo Russo», conclude.

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