l'editoriale
Cerca
IL CASO
21 Maggio 2025 - 18:30
Si chiamava Hamid Badoui, era giovane, fragile, e stava cercando di ricominciare. Ma lunedì notte si è tolto la vita nella sua cella a Torino, dopo un nuovo arresto. A raccontare la sua storia è il Gruppo Abele, che lo seguiva da tempo: “Hamid era un nostro amico. Era stato con noi, sotto il portico della sede di via Pacini, quando viveva per strada. E si era deciso a chiedere aiuto per uscire dalla dipendenza dal crack”. Il Gruppo Abele lo ricorda con affetto e dolore: “Aveva una sorella che lo avrebbe accolto, ma si vergognava troppo della sua condizione. Venne da noi ogni lunedì mattina per mesi, per una colazione e per ritirare materiale sterile. Dopo lo sgombero del portico, abbiamo continuato a incontrarlo in strada, fino all’arresto dell’autunno scorso. Proprio dal carcere ci scrisse per dirci che voleva iniziare un percorso con il Serd. Eravamo felici di accompagnarlo”. Tutto sembrava pronto per una svolta. “Aveva preso appuntamenti con i medici, la sorella lo attendeva, e il nostro supporto era attivo”, continua l’associazione. Ma la burocrazia ha cambiato il destino. Hamid, senza documenti aggiornati, è stato trasferito in un CPR in Albania. “Un mese o poco più di prigionia, che lui descriveva come insostenibile – raccontano gli operatori –. Una detenzione di dubbia legittimità, che ha annientato le sue difese emotive”. Rientrato a Torino, dopo quella che il Gruppo definisce “un’odissea assurda e inumana”, Hamid è stato nuovamente arrestato, forse in seguito a un litigio o a una truffa subita. “È stato lui stesso a chiamare la polizia, sperando in giustizia – spiegano –. Ma ha trovato un altro arresto, e davanti a sé solo il buio. Temeva di essere rimandato in CPR. Non ce l’ha fatta. Questa morte ce la sentiamo addosso come un fallimento collettivo. Avevamo costruito, con fatica, un filo di speranza per una persona disperata. Ma quel filo si è spezzato. Non ti dimenticheremo, Hamid”.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..