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sicurezza stradale a rischio

Spariti i soldi per le buche e le strisce pedonali delle strade torinesi. «Dirottati sul ponte di Messina»

A rischio anche la realizzazione del nuovo Ponte Preti e di altri ponti. Lo stupore del vicesindaco metropolitano Suppo: «Sono allibito»

I soldi per il ponte di Messina ci sono, quelli per Ponte Preti e la riparazione delle buche sulle strade della provincia di Torino no

I soldi per il ponte di Messina ci sono, quelli per Ponte Preti e la riparazione delle buche sulle strade della provincia di Torino no

La prossima volta che finirete con una ruota in una buca ricordate di non inveire contro gli enti locali che non l'hanno riparata: i soldi che sarebbero serviti per la manutenzione delle strade provinciali torinesi, infatti, sono finiti al sud, per la realizzazione del Ponte sullo stretto di Messina. E di certo non per volontà della Città metropolitana di Torino.

La brutta sorpresa, sulla scrivania del vicesindaco metropolitano Jacopo Suppo, è arrivata ieri. Non preannunciata. «Sono allibito - allarga le braccia Suppo - è una notizia che ci lascia senza parole». In pratica, il ministero delle Infrastrutture e Trasporti di Matteo Salvini ha "dirottato" sul ponte di Messina la gran parte dei soldi che erano destinati alla manutenzione stradale di tutta Italia. Per la città metropolitana di Torino, in soldoni, significa che quest'anno dei 7,5 milioni di euro previsti ne arriveranno solo 2,1. Il prossimo anno ci saranno 200mila euro in più, a fronte di altri 7,5 milioni di euro previsti. Nessun taglio nel 2027 e nel 2028 mentre nel 2029 il finanziamento ministeriale scenderà addirittura a zero euro. Pensando solo al breve periodo, il taglio per questo e il prossimo anno è di circa il 70%.

«Sono soldi che sarebbero serviti per opere già decise e pianificate con i sindaci - spiega Suppo - e che ora semplicemente non possiamo più fare. Si parla anche solo di riparare buche, cambiare guard rail, rifare la segnaletica orizzontale. Opere fondamentali per la sicurezza dei cittadini che ora non si potranno fare e proprio nel momento in cui la Regione ha approvato una legge secondo la quale ci saranno delle aggravanti in caso di mancata manutenzione delle strade». Il paradosso è anche che la legge prevede conseguenze penali nel caso di incidenti causati dalla mancata manutenzione delle strade ma poi dal governo non arrivano i soldi per procedere con i lavori. «Questa mi pare una scelta politica - attacca Suppo - mirata a mettere in difficoltà gli enti locali che in gran parte non sono delle stesso colore del governo. Ora vedremo come reagire ma se non riusciremo a riottenere quanto ci spetta, non potremo fare altro che metterci a tavolino e studiare cosa tagliare, quali opere non fare».  

I guai però non arrivano mai soli. La Città metropolitana infatti ha un altro capitolo aperto col governo: «Abbiamo speso 800mila euro per consegnare i progetti dei nuovi ponti come previsto dal decreto omonimo. Il ministero avrebbe dovuto risponderci entro l'11 aprile in modo da poter procedere con l'appalto entro il 31 dicembre per non perdere i finanziamenti». Il condizionale però è d'obbligo. «Non abbiamo ancora avuto nessuna risposta, non sappiamo nulla e non possiamo procedere». Questo significa che torna a rischio la realizzazione del nuovo ponte Preti lungo la Statale 565 Pedemontana a Strambinello, del nuovo ponte di Castiglione lungo la Provinciale 92, del nuovo ponte tra Crescentino e Verrua Savoia lungo la Provinciale 107 e del nuovo ponte di Borgo Revel sulla Dora Baltea lungo la Provinciale 31bis. C'è qualche legame tra la mancata risposta del ministero e il taglio annunciato ieri? «Sinceramente non lo so - allarga le braccia Suppo - i soldi in teoria erano stanziati ma a questo punto non so dove siano finiti». 

E per completare la "tempesta perfetta" sul bilancio della Città metropolitana c'è un ultimo guaio: «Dalla Regione non sono ancora arrivati i fondi dei canoni idrici, che servono per la manutenzione delle strade di montagna. Sono poco più di 8 milioni di euro e anche dalla Regione, come dal ministero per il decreto Ponti, non è arrivata nessuna risposta alle nostre richieste di chiarimenti».

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