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Un chiosco su 4 è chiuso: parte la ricognizione della città per la messa a bando

Gli Uffici dovranno fare un sopralluogo e ciò che non può essere ceduto andrà rimosso. Il costo? 25mila euro non a bilancio

Un chiosco su 4 è chiuso: parte la ricognizione della città per la messa a bando

Recuperati o abbattuti. È l’aut aut del Comune che già da inizio mese aveva annunciato la delibera approvata poi nel corso del Consiglio di ieri pomeriggio. L’oggetto sono i chioschi fantasma della città. Ben ottantuno quelli che risultano chiusi: più di uno su quattro. 

Il primo step, quindi, sarà una ricognizione generale, per determinare lo stato delle concessioni: sia del suolo pubblico, che delle licenze commerciali.

Il secondo: capire se sono idonei ad essere assegnati o no. E il terzo: le gare pubbliche. «Chi si aggiudicherà i chioschi vi avrà diritto di superficie. La sua durata dipenderà dalla portata dell'investimento necessario per rimetterlo in sesto». A spiegarlo è l'assessora al Bilancio Gabriella Nardelli.

Sono già sei quelli individuati come “da cedere”, tra cui piazza Rivoli, corso Umbria 55, e pure la centralissima piazza San Carlo. 

Uno degli 81 chiusi, invece, il chiosco di piazza Montanari, è già nel mirino del comitato di cittadini che sta chiedendo con forza la riqualificazione dell'area. «La demolizione è importante per la sicurezza, piazza Montanari è ritrovo di disperati. L'esempio che se si resta senza presidi commerciali, la delinquenza trova terreno fertile», incalzano i consiglieri FI Domenico Garcea e Federica Scanderebech.

 

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