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La denuncia
05 Giugno 2025 - 06:20
Una famiglia ha pianto il defunto sbagliato e ne ha pure sparso le ceneri. Mentre un’altra famiglia non ha mai potuto dire addio al proprio caro, cremato per uno scambio di persona. E tutti, compresi gli addetti dell’obitorio, se ne sono accorti quando era ormai troppo tardi.
È una storia che ha dell’incredibile ma che è successa veramente a novembre 2023. E solo ora, dopo un anno e mezzo, le principali vittime di questo errore alzano la voce: «Vogliamo delle risposte» tuonano i figli di Vladimir Acristini, il 56enne cremato per errore.
La morte improvvisa
Da oltre 10 anni in Italia, Acristini viveva a Torino ed è mancato il 19 novembre 2023: «È deceduto nel sonno e la sera stessa è stato portato all’obitorio di via Bertani per l’autopsia - ricostruisce la nipote Evelina, che fa da portavoce e traduttrice per i figli di Vladimir, che vivono in Moldavia e non parlano italiano - Il funerale era previsto nel suo Paese d’origine: abbiamo dato quasi 8mila euro a un’agenzia funebre moldava, previsto per il 28 novembre. Al momento dell’ultimo saluto e della benedizione religiosa con il parroco moldavo qui a Torino, è accaduto l’impensabile». La signora Mariana, mamma di Evelina e parente più stretta del defunta, è stata chiamata in disparte dagli addetti dell’obitorio: «Un legale le ha detto che il corpo di Vladimir non era più lì. All’inizio pensava a un malinteso o a uno scherzo di cattivo gusto. Invece, a causa di un errore gravissimo da parte degli addetti dell’obitorio, il corpo di mio zio era stato scambiato con quello di un altro uomo».
Nello specifico, è emerso che il corpo di Vladimir era stato cremato per errore, poiché destinato alla cerimonia prevista per l’altro defunto. Non solo: le sue ceneri erano già state sparse dall’altra famiglia, convinta che si trattasse del loro caro. Che invece era ancora in obitorio e gli è stato consegnato in seguito, per una “seconda volta”.
Dopo l’accaduto, Vadim e Artur Acristini hanno sporto denuncia ai carabinieri della Stazione di Mirafiori e si sono rivolti all’avvocato Alessio Michele Soldano (che sceglie di non rilasciare dichiarazioni). Ma anche gli addetti dell’obitorio, quando si sono accorti dell’errore, lo hanno segnalato alla Procura. Che, a quanto risulta, non ha riscontrato reati e ha archiviato l’inchiesta per distruzione di cadavere. Anche perché lo scambio di persona c’è stato ma è stato fatto per errore, non per scelta.
Com’è possibile?
Eppure qualcuno ha sbagliato: «I corpi sono registrati, identificati con etichette: com’è stato possibile un simile errore? - si chiedono i figli del 56enne moldavo - E come ha fatto la famiglia dell’altro defunto a non accorgersi che il corpo non era quello del proprio caro?». Anche perché, a quanto pare, hanno visto e vegliato la salma per due giorni. Dall’Asl Città di Torino, che ha competenza sull’obitorio di via Bertani, fanno sapere di aver aperto un’indagine interna e di aver preso provvedimenti contro due operatrici che hanno ammesso in lacrime il loro sbaglio.
Resta comunque aperto il fronte civile: «Nessuno potrà riportarci Vladimir e nessuno potrà nemmeno restituirci il suo corpo - si sfogano i parenti del 56enne - Ma chiediamo giustizia e chiarezza. Da due anni cerchiamo risposte e riceviamo solo silenzio. Vladimir non è stato rispettato nella sua morte, privato della dignità che ogni essere umano merita fino alla fine. E noi, come famiglia, siamo stati privati della possibilità di vivere il nostro lutto in modo umano. Chiediamo un risarcimento adeguato a fronte dell’enorme errore che è stato commesso nei confronti di una vita umana».
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