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IL FATTO
06 Giugno 2025 - 07:32
Il 18 dicembre 2020 Mariangela Zaffino, 74 anni, viene trovata morta nel suo appartamento a Grugliasco. Con lei ci sono i cinque cani Lupo Cecoslovacco della figlia, Simona Spataro, con cui viveva. Saranno proprio gli animali – secondo la ricostruzione degli inquirenti – ad aver causato le ferite che ne hanno provocato il decesso. C'è da specificare che la dinamica precisa non è mai stata ricostruita: non c'è certezza assoluta che la morte della donna sia stata causata dai morsi dei cani. A distanza di quasi due anni, il 6 maggio 2022, il Tribunale di Torino ha assolto Spataro dall’accusa di omicidio colposo. "Il fatto non sussiste", ha stabilito la giudice: l’episodio non era prevedibile, e i cani non avevano mai manifestato comportamenti aggressivi. Nonostante l’assoluzione, gli animali – Ares, Aragorn, Aylen, Apache e Artù – non sono mai stati restituiti alla proprietaria. Subito dopo la morte della donna, erano stati trasferiti al canile sanitario di Grugliasco, e successivamente sequestrati. Per mesi, l’accesso è stato consentito solo a Spataro e al suo legale, Dante Libbra.
Dopo il canile sanitario, gli animali sono stati spostati in una struttura privata nelle Marche, affidata al centro di Davide Roccetti, incaricato della valutazione comportamentale e del recupero degli esemplari. Secondo l’associazione “Coda di Lupo Rescue”, intervenuta più volte nel caso, il percorso di recupero non sarebbe mai realmente iniziato. “I cani sono stati tenuti in box singoli senza mai uscire per oltre un anno e mezzo”, spiega Valentina Gallo, presidente dell’associazione. “Durante i sopralluoghi, abbiamo riscontrato condizioni igieniche gravi e problematiche sanitarie diffuse”. Il 19 maggio 2025, cinque anni dopo i fatti, è stata effettuata la prima valutazione comportamentale completa. L’associazione, accompagnata da una veterinaria, ha ispezionato la struttura e sottoposto gli animali a controlli clinici e comportamentali. Adesso gli animali sono sotto la tutela dell'associazione di Gallo, che si trova ad affrontare diverse spese.
I referti infatti parlano di parassiti intestinali, giardia, leishmaniosi e, nel caso di Aragorn, una grave forma di filariosi cardiopolmonare. Tutti i cani risultano in stato di denutrizione e affaticamento, con difficoltà respiratorie. I tre esemplari più giovani – cuccioli al momento del sequestro – avrebbero risentito maggiormente del lungo isolamento. Nonostante questo, durante la valutazione, i cani si sono lasciati manipolare senza mostrare segni di aggressività. “Sono stati collaborativi, pur indossando la museruola per sicurezza”, conferma Gallo. Dal processo non sono emersi elementi che indichino una pericolosità intrinseca dei cani. La stessa giudice ha parlato di un incidente legato a dinamiche di branco difficili da gestire in ambiente domestico. Al momento della morte della donna, Spataro era assente da casa perchè si trovava a lavoro.
Secondo l’associazione, la probabile causa dell’episodio sarebbe da ricondurre a una tensione gerarchica interna al gruppo, composta da madre, padre e tre figli adolescenti. “Un evento non prevedibile, e non legato a indole aggressiva”, ribadisce Gallo. La proprietaria ha scelto comunque di avviare un percorso di riabilitazione, con l’obiettivo di arrivare a un’adozione selettiva. Nessuna decisione definitiva è stata ancora presa dal tribunale in merito alla destinazione finale degli animali. Resta il nodo della lunga detenzione dal Roccetti (pagata dalla Spataro), una permanenza che è trascorsa senza valutazioni né cure adeguate: un vuoto procedurale che ha pesato soprattutto sugli animali. E che, a cinque anni dalla tragedia, continua a sollevare interrogativi. Al momento i cani non sono sotto sequestro e ogni misura cautelare riguardante i cani è caducata dal 20 aprile scorso e la speranza è che presto siano adottabili. Prossimi aggiornamenti saranno diffusi dalla Gallo che ad oggi è molto propositiva in merito al poter affidare i cani, dopo gli iter di prassi e presso famiglie che rispecchino i requisiti necessari. Nel frattempo, per chi volesse aiutare l'associazione Coda di Lupo Rescue Odv, qui c'è la raccolta fondi dedicata: https://gofund.me/f2db738f.
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