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IL CONVEGNO

I commercialisti del futuro? Usano l'AI

Una professione in trasformazione: ecco l'impatto della rivoluzione digitale

I commercialisti del futuro? Usano l'AI

Ambiente e Intelligenza Artificiale sono stati al centro del convegno dei giovani commercialisti di Piemonte e Valle d’Aosta dal titolo “Il Commercialista nell’era della rivoluzione energetica e digitale: sfide e opportunità”, che si è svolto all’Ideal Cityplex di Torino.

Sul palco si sono alternati, in tre tavole rotonde, professionisti e rappresentanti del mondo imprenditoriale e istituzionale. C’è stato anche un video messaggio di saluto del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Climatica, Gilberto Pichetto Fratin.

L’incontro è stata l’occasione per raccontare una professione in pieno cambiamento, ma che vuole essere un punto di riferimento nei processi di trasformazione, in grado di fornire consulenza amministrativa, burocratica e organizzativa alle aziende e alle istituzioni.


L’intelligenza artificiale, questo insieme di software capaci di generare previsioni, raccomandazioni e decisioni autonomamente, non deve quindi essere considerata un inquietante fantasma che si aggira negli studi: «Oggi – ha affermato Giuseppe Buonocore, presidente dell’Unione Giovani Commercialisti di Torino – siamo oppressi dalle attività ordinarie, quelle contabili, quelle per le dichiarazioni dei redditi e per gli adempimenti fiscali. Sappiamo che con l’avvento dell’intelligenza artificiale potranno andare a ridursi, ma sarà un bene, perché ci permetterà di avere più tempo per compiti maggiormente gratificanti e utili come la consulenza strategica per le aziende».

Buoncore ha concluso: «Intelligenza artificiale e transizione energetica sono sfide cruciali per la città ma bisogna avere capacità di dialogare e di condividere obiettivi comuni».


«Sì, l’intelligenza artificiale è un’opportunità - ha sottolineato Luca Asvisio, Presidente dei Commercialisti torinesi - ma deve essere uno strumento e non un fine».
Ha aggiunto: «Se serve per ridurre gli adempimenti e semplificare la vita delle persone ben venga, ma deve lasciare spazio alle idee».
Per Asvisio il pericolo è che le persone si «appiattiscano, diventino dipendenti dalla tecnologia, quando già oggi non siamo in grado di ricordare il numero di telefono di casa».

Per Torino «può favorire nuove attività, rivoluzionare settori come quello dei trasporti pubblici, purché non si pensi che tutto si risolve con le piste ciclabili».
Per quanto riguarda la rivoluzione energetica, il tema centrale è stato quello delle Comunità energetiche rinnovabili (Cer) e anche in questo caso è stata sottolineata l’importanza del ruolo del commercialista per affiancare comuni e associazioni nell’iter burocratico ed economico per costituirle.

L’assessore comunale Chiara Foglietta ha rivendicato il primato della città di Torino: «È stata la prima città italiana a dotarsi di un regolamento per le Cer e per i gruppi di autoconsumo ed è fra le prime 100 città impegnate a raggiungere la neutralità climatica entro il 2030».
Alle perplessità sulla transizione energetica espressa da alcuni ambienti produttivi Foglietta ha ribattuto: «Ci siamo impegnati affinché avvenga in modo giusto, senza lasciate indietro nessuno».

Claudia Porchietto, sottosegretaria alla Presidenza della Regione Piemonte, ha infine ricordato che «le nuove Cer possono avere contributi pubblici fino al 40% della spesa, ma che c’è tempo solo fino a novembre».

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