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07 Giugno 2025 - 06:00
La "crack house" di via Palestrina 43
La “crack house” era a due passi dal parco Peccei, al civico 43 di via Palestrina, nel quartiere Barriera di Milano. Alloggio messo a disposizione da Andrea Staltari, 38 anni, detto “Bomber”. Qui si spacciavano e si fumavano cocaina e crack, ma soprattutto l’appartamento fungeva da bordello dove i clienti consumavano, in diverse stanze, rapporti sessuali con decine di giovani prostitute che vendevano il proprio corpo per la droga. Un’attività a cui hanno messo fine i carabinieri di Settimo Torinese che dopo un anno di indagini, da aprile 2023 a gennaio 2024, hanno eseguito quattro arresti. In manette, oltre a Staltari, sono finiti anche tre senegalesi: Aly Soumare, 53 anni, noto come “Carlos”, Amadou Ka, 25 anni, in arte “Peul”, e Mamadou Fall, 38 anni, detto “Macchia”. I tre africani di fatto gestivano insieme al 38enne italiano la casa del crack a Barriera di Milano. Per loro le accuse vanno dallo spaccio di sostanze stupefacenti, al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione.
Un’indagine, quella dei militari di Settimo, partita nel gennaio 2023 dopo la denuncia di un uomo che, per colpa di un debito di droga, si era visto “confiscare” dalla gang la sua Fiat Grande Punto. Da quel momento i carabinieri hanno messo gli occhi sul palazzo di via Palestrina 43. In particolare, al secondo piano, dove Staltari gestiva la “crack house” anche se in realtà l’alloggio era intestato alla sua compagna. Le prostitute venivano reclutate e pagate con la stessa droga che i clienti acquistavano nell’appartamento. I clienti pagavano i rapporti sessuali 10 euro, mentre le ragazze venivano pagate con cocaina e crack, in quanto anche loro erano tossicodipendenti e avevano un continuo bisogno di consumare droga. Tantissime, le prostitute che transitavano nella casa di via Palestrina: decine e decine, con un’attività che si intensificava dal tardo pomeriggio in avanti. La vendita dello stupefacente avveniva nell’ingresso dell’appartamento, ma a volte anche sulle scale o appena fuori dal palazzo. Il tutto, in tempi rapidissimi, appena pochi minuti, mentre i clienti facevano sesso con le ragazze nelle stanze da letto della casa. E c’erano pure le vedette, che si preoccupavano di affacciarsi ai balconi quando clienti o ragazze dovevano arrivare nei pressi dello stabile di Barriera.
Insomma un vero e proprio fortino dello stupefacente e delle squillo, via Palestrina, con i clienti tossicodipendenti che venivano “fidelizzati” dall’offerta droga&ragazze e che si recavano ripetutamente nell’appartamento, sia per acquistare e consumare crack o cocaina, sia per rapporti sessuali con le giovani. Clienti che il crack e la coca li compravano a volte lasciando come pegno orologi o smartphone. In questo modo, i criminali erano sicuri che i debiti di droga sarebbero stati in ogni caso saldati. Sono stati documentati almeno 34 episodi di cessione di sostanze stupefacenti. I carabinieri, durante il blitz nell’abitazione, hanno anche sequestrato 100 grammi di hashish, alcune dosi di crack e cocaina e 620 euro in contanti, frutto dell'attività di spaccio. E non è tutto, perché quando i militari sono entrati in casa hanno trovato anche due persone soggette a dei provvedimenti restrittivi. Una nascosta sotto un materasso, l'altra nell'armadio. Quindi non solo droga e prostitute, ma l’appartamento di via Palestrina a Barriera fungeva anche da rifugio per persone latitanti.
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