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Economia & Finanza

Stellantis che licenzia piace alla Borsa. Elkann: pronto nuovo business da 2 miliardi

Giornata positiva a Piazza Affari dopo l'annuncio dei 610 esuberi a Torino

Stellantis licenzia e vola in Borsa: ecco cosa c'è dietro il rally

Stellantis "licenzia" e recupera in Borsa. È cominciata infatti all'insegna degli acquisti sul titolo la giornata a Piazza Affari per il gruppo franco-italiano. Una seduta che ha portato, nel corso della mattinata, il titolo a quota 9 euro, facendo respirare gli investitori. Attorno alle 13/13.30 il valore è sceso a 8,97, segnando comunque un sempre positivo + 2,94%. Come mai questo rally?

Di sicuro l'impatto arriva dall'annuncio degli esuberi, 610 nello storico stabilimento di Mirafiori e altre sedi del Torinese, una procedura di licenziamento collettivo con il meccanismo delle uscite volontarie (dietro forti incentivi economici) che scatteranno il 31 luglio. Dal Gruppo hanno spiegato che si tratta di un piano finalizzato alla sostituzione dei lavoratori più anziani, che saranno sostituiti da giovani "formati e focalizzati" per lavorare sulla nuova Fiat 500 Ibrida, in produzione da novembre. Le prime assunzioni dovrebbero scattare ad agosto, ma non sono stati forniti numeri.

Altro elemento che sembra spingere gli acquisti del titolo riguarda i dialoghi fra USA e Cina riguardanti i dazi americani, la cui rimodulazione potrebbe favorire il settore automotive. Anche se resta in stand by ancora il dialogo fra Europa e Stati Uniti. Alcuni analisti come Citi e Intesa Sanpaolo consigliano comunque prudenza sul titolo, "stand".

L'attenzione degli analisti, però, si sta concentrando su una notizia di Bloomberg che riguarda il presidente di Stellantis, ossia John Elkann. La Exor, cassaforte della famiglia Agnelli/Elkann, si sta preparando a una nuova importante acquisizione, impiegando 2 miliardi provenienti dalla vendita di azioni Ferrari. Il cfo di Exor, Guido de Boer, a Bloomberg ha spiegato che si tratta di una operazione che "sposterà l'ago della bilancia" della società (sempre meno automotive sempre più finanza o biotech?). L'operazione sarà condotta negli Stati Uniti. Cerchiamo aziende sottovalutate, con un potenziale di crescita e dove possiamo portare valore con la nostra esperienza industriale” ha detto de Boer. Il modello è quello dell'acquisizione di Philips: una quotazione attorno ai 20 miliardi e una quota per Exor compresa fra il 15 e il 10%.

A fine giornata a Piazza Affari, il titolo segnava 9,15 euro, con un +4,97%. 

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