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LAVORO & (IN)SICUREZZA
12 Giugno 2025 - 09:49
Ventiquattro aziende controllate, cinque attività sospese, nove lavoratori in nero su diciotto totali, oltre 69.000 euro tra ammende e sanzioni amministrative. Sono i numeri dell’operazione condotta nel mese di maggio 2025 dai carabinieri del Comando provinciale di Torino, affiancati dal personale del comparto Tutela Lavoro, nel quadro delle verifiche contro il lavoro nero e per la tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
I militari hanno passato al setaccio imprese dislocate tra il capoluogo e la provincia, riscontrando irregolarità gravi in almeno cinque casi, con sospensione immediata delle attività interessate.
Tra gli episodi più critici, un cantiere edile nel pieno centro di Torino. Qui, tre lavoratori extracomunitari impiegati senza contratto – uno dei quali irregolare anche sul territorio italiano – sono stati sorpresi a lavorare su un tetto, senza che la ditta avesse predisposto adeguate misure anti-caduta. Una doppia violazione: al codice del lavoro e alla sicurezza.
Nel quartiere di San Salvario, i controlli hanno riguardato due esercizi commerciali. In una panetteria, i carabinieri hanno trovato quattro lavoratori in nero e la totale assenza del Documento di valutazione dei rischi. Come se non bastasse, era presente un impianto di videosorveglianza privo dell’autorizzazione prevista per legge. Anche in questo caso, sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni minime di legalità. Stesso copione in un bar della zona, dove è emerso l’uso di telecamere non autorizzate nei luoghi di lavoro: una pratica vietata in assenza di via libera dell’Ispettorato.
In via Nizza, un locale di somministrazione alimenti da asporto è finito nel mirino per l’impiego di due lavoratori in nero e per l’installazione abusiva di un impianto di sorveglianza. Ancora una volta, scattata la sospensione. Identico scenario anche a Pianezza, dove i militari hanno accertato l’uso non autorizzato di videosorveglianza in un bar.
A carico dei titolari delle attività finite sotto la lente, sono scattate denunce all’autorità giudiziaria e sanzioni pesanti: 20.500 euro di ammende penali e 49.247 euro in sanzioni amministrative.
Tutti i provvedimenti sono stati emessi in fase di indagini preliminari. Resta dunque la presunzione di innocenza fino a eventuale condanna definitiva.
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