l'editoriale
Cerca
L’annuncio
12 Giugno 2025 - 12:40
Il Comune ha vinto il primo round legale su Askatasuna: il Tar del Piemonte ha respinto il ricorso cautelare presentato da tre consiglieri di Fratelli d’Italia in Circoscrizione 7 e da alcuni cittadini, che chiedevano di bloccare il Patto di collaborazione avviato sull’immobile di corso Regina Margherita 47. Una decisione che, ovviamente, fa esplodere la polemica politica.
L’ordinanza del Tribunale amministrativo fa riferimento alla legge regionale che limita proprio l’amministrazione condivisa dei beni, ritenendola applicabile ai soli immobili di proprietà della Regione Piemonte. Quindi il centro sociale sarebbe escluso, essendo comunale. Inoltre l’ordinanza dei giudici amministrativi sottolinea come Askatasuna non fosse più occupato al momento della firma del Patto e come non sia dimostrato che i proponenti del Patto di collaborazione abbiano collegamenti con gli occupanti.
«La procedura amministrativa che abbiamo sin qui seguito è stata corretta ed è stata seguita nel pieno rispetto della normativa vigente - rivendica il sindaco Stefano Lo Russo -. Quindi prosegue il percorso di restituzione alla comunità della piena fruizione dell’immobile pubblico, che peraltro è già libero».
Da Fratelli d’Italia non ci stanno: «Se davvero la bocciatura della sospensiva parte dall'idea che la palazzina di Askatasuna sia vuota, spiace constatare come il Tar ignori che, alla faccia dello stesso patto sottoscritto con il Comune, gli antagonisti continuano ad abitarla, come confermato dalla notifica penale recentemente recapitata proprio lì ad una occupante dalla Digos - tuona l’assessore regionale alle Politiche sociali, Maurizio Marrone, che ha promosso un ulteriore ricorso al Tar -. Sulla costituzionalità della legge regionale, invece, non abbiamo alcun timore perché se la Regione davvero non potesse legiferare limiti all'utilizzo delle proprietà comunali, allora sarebbero carta straccia tutte le norme regionali su urbanistica, paesaggio, commercio, viabilità. Nessuno tra Governo nazionale e Comune di Torino ha mai impugnato la nostra legge sui beni comuni proprio perché è pienamente legittima e in vigore. Il ricorso dell'Avvocatura regionale, che non aveva chiesto nessuna sospensiva, resta assolutamente in piedi e procede fino all'udienza di merito».
Aggiungono il coordinatore di Fdi Torino, Maurizio Pedrini, e i consiglieri della Circoscrizione 7, Patrizia Alessi, Francesco Caria, Domenico Giovannini, promotori del ricorso: «La sentenza del Tar non ha nulla a che vedere con il merito della questione, trattandosi semplicemente di una prima richiesta cautelare di sospensione. Daremo battaglia in aula con i nostri avvocati, entrando nel merito della questione e ribadendo le ragioni dei cittadini onesti che vivono nel quartiere».
Interviene Fabrizio Ricca, consigliere della Lega in Comune e in Regione: «Il respingimento del ricorso rende più che mai necessaria l'avvio di sanzioni per chi non rispetta la legge regionale. Una conferma di quanto sia stata fondamentale l’azione del Centrodestra in Piemonte per mettere un argine all’occupazione dell’immobile di corso Regina da parte degli antagonisti dei centri sociali».
D'altro canto Gianna Pentenero e Daniele Valle, consiglieri regionali del Pd, esprimono soddisfazione: «Il Tar conferma la correttezza della procedura amministrativa seguita dal Comune. Auspichiamo che, da questo momento, il percorso di legalità intrapreso dal Comune di Torino possa continuare senza problemi e senza inutili conflitti istituzionali fra Regione e Comune». Alice Ravinale (Alleanza Verdi Sinistra) accusa il Centrodestra di «atti di bullismo istituzionale nei confronti del Comune di Torino, che ha intrapreso un percorso innovativo, coraggioso e di esempio per tante altre città. Il risultato è solo far perdere un mare di tempo e di soldi pubblici rispetto a un progetto importante per la città e per il quartiere di Vanchiglia: davvero l'avvocatura della Regione non ha null'altro di cui occuparsi? Intanto ringrazio il Sindaco e la Giunta di Torino e gli uffici tecnici comunali per il lavoro fatto fino a qui, senza lasciarsi intimidire».
«Questa bocciatura sancisce il fatto che la sicurezza e la vivibilità dei territori non sono slogan da campagna elettorale ma passano da progetti condivisi, coinvolgimento dei cittadini, rispetto e sinergia fra i vari livelli istituzionali - è il commento di Anna Rossomando, senatrice del Pd, e della consigliera regionale Nadia Conticelli - Per la prima volta da anni, l’amministrazione comunale si sta facendo carico dell’immobile di corso Regina Margherita, da tempo centro di antagonismo ma anche di alcune progettualità spontanee con il quartiere. La progettualità di bene comune è una iniziativa concreta per riportare l’immobile in una gestione legittima, rispettosa delle norme di sicurezza e della partecipazione regolare di cittadini e istituzioni. Non è la prima volta che la destra cittadina tenta, in spregio alla sussidiarietà fra i livelli istituzionali, di intervenire propagandisticamente sulle attività della città di Torino. Soprattutto in zone fragili dal punto di vista sociale. Senza equità sociale sicurezza e legalità restano due parole vuote». Secondo Rossomando, la norma regionale introdotta dall’assessore Marrone «snatura il concetto stesso di bene comune: vietare questi percorsi di regolarizzazione in casi di occupazione significa condannare quegli immobili a restare per sempre luogo di conflitto e di degrado. Ma non ci stupisce perché il disagio nei quartieri, per il Centrodestra, non è un problema da risolvere ma un vessillo da brandire per la campagna elettorale».
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..