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IL FATTO

Mamma morta in moto, indagato per omicidio il conducente in doppia fila

La vittima è Giorgia Marino, deceduta al Cto dopo 10 giorni

Parcheggia in divieto di sosta: indagato per omicidio colposo

Ci sono due indagati per la morte di Giorgia Marino, la motociclista di 25 anni deceduta dopo dieci giorni in seguito a un incidente avvenuto lo scorso 30 maggio in corso Orbassano, a Torino. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e cooperazione nel delitto colposo a carico di due uomini: un 70enne, il conducente dell’Opel Mokka, che secondo le testimonianze avrebbe svoltato a sinistra senza dare precedenza alla moto, e il proprietario di un’auto parcheggiata in divieto di sosta, contro la quale la donna sarebbe finita dopo l’impatto, un 38enne residente in provincia di Torino. Giorgia era in sella alla sua Benelli Trk, un recente regalo del suo compagno, Jeric Alonzo, quando è stata travolta.

Il violento impatto l’ha fatta sbalzare contro un’auto ferma in sosta vietata. I traumi riportati sono apparsi subito gravissimi: fratture multiple e condizioni critiche che hanno reso necessario il trasporto d’urgenza al Cto. La giovane mamma è stata sedata e posta in coma farmacologico. Nei giorni successivi, è stata sottoposta a un intervento chirurgico al bacino, ma proprio su quest’ultimo punto si concentra ora l’attenzione dei familiari. Secondo quanto riferito dalla famiglia, nessun parente avrebbe firmato un consenso informato per l’operazione, definita “programmata”. Subito dopo l’intervento, la situazione è precipitata: Giorgia ha avuto un arresto cardiaco. Nonostante i tentativi di rianimazione, è stata trasferita all’ospedale Molinette, dove è stata collegata al macchinario Ecmo per la circolazione extracorporea. Era però già in assenza di attività cerebrale.

Giorgia Marino

Dopo 72 ore di osservazione, il decesso è stato ufficialmente constatato domenica 1 giugno. Come previsto dalla legge in caso di incidente con lesioni personali gravi, è stato aperto automaticamente un procedimento penale. A questo si è aggiunto un esposto formale presentato dalla famiglia della vittima, tramite l’avvocato Alessandro Dimauro, che ha dichiarato: “Rimango in attesa degli accertamenti della Procura. I nostri dubbi sulla vicenda sono elencati nell’esposto che ho già depositato”. Il documento chiede chiarimenti sia sulla dinamica dell’incidente sia su quanto accaduto durante il ricovero al Cto. Intanto, era previsto ieri mattina un accertamento tecnico già disposto dal Ministero.

Tuttavia, l’avvocato Andrea Cagliero, difensore del proprietario dell’auto in divieto di sosta, ha annunciato la riserva di promozione di incidente probatorio: “L’accertamento tecnico era già stato disposto dal Ministero: con l’incidente probatorio verrà nominato un perito super-partes”, ha spiegato. E aggiunge: “Inoltre, considerando l’esposto che la famiglia ha rivolto ai sanitari, chiederò che l’indagine si allarghi all’operato dei medici per capire se ci siano state cause o concause che abbiano contribuito al decesso”. Sull’incidente probatorio, Cagliero chiarisce infine: “Chiederò venga accertata la dinamica del sinistro”. Giorgia Marino lavorava da dieci mesi come corriere Amazon. Lascia una bambina di cinque anni.

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 

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