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Sanità
14 Giugno 2025 - 20:32
La Sanità come una fabbrica. La vede così la Giunta Cirio. Come un’industria in cui il primo obiettivo è produrre di più. In primis, tornare alla produttività del pre-Covid. Più prestazioni - al momento 65mila in più -, estese a sabato e domenica sera per smaltire le liste d’attesa - con un investimento nel 2025 di 37 milioni -, e prescrizioni più appropriate, cioè più attinenti all’effettiva priorità della visita. Ma anche nessuna marcia indietro sugli investimenti. «Non chiamatelo “buco della Sanità”, in modo semplicistico - avverte il presidente della Regione Alberto Cirio -. Non è così. Abbiamo voluto fare di più. Da settant’anni non nasceva un nuovo ospedale. I nuovi 11 poli sono non solo finanziati, ma anche localizzati». E più personale sanitario: 3.600 dalla scorsa consiliatura. Più di 1.100 aggiuntivi dal 2023. «Ci tengo perché quei dati erano fermi dal 2012».
Il presidente della Regione Piemonte difende strenuamente la sua Agenda sanitaria, esposta insieme all’assessore alla Sanità Federico Riboldi all’ospedale pediatrico Regina Margherita, ieri mattina, dopo la visita ai tre piccoli pazienti arrivati pochi giorni fa da Gaza per essere curati.
Praticamente a un anno dal suo secondo mandato, i due forniscono i numeri di oggi e gli obiettivi per il futuro della sanità pubblica regionale.
«Criticità, si, - ammette il presidente - ma tante altre cose buone. Ci sono più posti letto e più personale».
Il nuovo Cup per “sburocratizzare”
Si parte dal Cup “intelligente”, per eliminare il collo di bottiglia negli ingressi alle prenotazioni. L’avvio del software previsto per inizio 2026. «Qualcuno ci contesta il mese in più, - commenta Cirio - ma il Cup attuale ha 11 anni sulle spalle e blocca fortemente le liste di attesa». Il nuovo software che si avvarrà dell’intelligenza artificiale velocizzerà il lavoro dei medici con appuntamenti di follow up automatizzato e l’autocompilazione moduli. Arriva inoltre la regolarizzazione degli operatori del call center: «Su questo abbiamo investito mezzo milione per garantire contratti con maggior tutela», afferma Riboldi.
Le prescrizioni
Il nuovo sistema punta anche a migliorare l’appropriatezza delle prescrizioni. I dati del primo quadrimestre 2024 mostrano un incremento del 116% nelle prestazioni differibili (priorità D) e una crescita nelle visite brevi (priorità B). E i tempi migliorano: per una mammografia urgente l’attesa è passata da 10 a 5 giorni, anche se quella non urgente è salita da 42 a 60 giorni. “Sì, è vero – ammette Cirio – in alcuni casi le visite rischiano di diventare urgenti a causa delle attese, ma stiamo intervenendo”.
Più produttività
«Non buco, ma servizi in più», ribadisce il presidente rispondendo a quanti fanno notare che il bilancio se non è in già crisi un po’ in sofferenza oggi lo è. E lo dimostra la “corsa ai ripari” con la task force di taglio spese improduttive imbastita in quattro e quattr'otto da Riboldi. Ma la linea difensiva è garantire un alto numero di prestazioni che, infatti, in alcuni casi si sono più che quintuplicate: rispetto al 2019 «oggi 504% di ecografie ginecologiche in più», afferma l’assessore. «Segno che crediamo fermamente che il diritto alla salute debba rimanere pubblico. Poi - aggiunge Cirio - ove i fondi solo pubblici non bastino benvenga il partenariato con privato. Il nostro è un atteggiamento pragmatico e non ideologico».
I bambini di Gaza
La giornata parte con il saluto ai tre bimbi: Aser e Maryam, di due anni, e Assad, 8 - accolti dal Regina Margherita: l’ospedale dei bambini del mondo, che ci rende sempre orgogliosi, aggiunge Cirio. Qui da appena tre giorni con le loro famiglie per potersi curare arriva anche il saluto - via telefono - del ministro degli Esteri Antonio Tajani: «L’Italia fa la sua parte nell’accoglienza», così il vicepremier.
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