l'editoriale
Cerca
IL CASO
18 Giugno 2025 - 07:00
Separarsi legalmente da un ex coniuge può rivelarsi un percorso lungo, complesso e, talvolta, molto costoso. I motivi del contendere più comuni riguardano gli aspetti economici e patrimoniali, ma anche la custodia dei figli. Le modalità e i costi del divorzio variano sensibilmente a seconda che si tratti di un procedimento consensuale oppure giudiziale.
Prima di tutto, va ricordato che per ottenere una sentenza definitiva di divorzio deve essere trascorso un periodo minimo di separazione: sei mesi se la separazione è consensuale, un anno se è giudiziale. Questo vincolo è un requisito imprescindibile per avviare l’iter.
Se i coniugi sono d’accordo su questioni chiave come affidamento, mantenimento e divisione dei beni, il divorzio consensuale è la soluzione più semplice e meno onerosa. Tra le opzioni:
Divorzio in Comune: possibile solo se non ci sono figli minori, disabili o economicamente non autosufficienti e se non vi sono trasferimenti patrimoniali da gestire. Non è obbligatorio l’avvocato. I costi sono minimi: ad esempio, al Comune di Roma si spendono circa 16 euro. L’assistenza facoltativa di un avvocato può aggiungere circa 300 euro a testa.
Negoziazione assistita: permette di evitare il tribunale. Gli avvocati redigono un verbale d’accordo e lo trasmettono al tribunale. Non si pagano contributo unificato né bolli. I costi si aggirano tra i 1.000 e i 3.000 euro, a seconda della complessità del caso e del legale scelto.
Procedura in tribunale: anche qui, in assenza di figli minori o di complicazioni patrimoniali, è possibile divorziare consensualmente con costi relativamente contenuti. È necessario il versamento del contributo unificato, oltre alla parcella dell’avvocato, che può essere condivisa se i coniugi ne scelgono uno solo.
Quando non è possibile trovare un accordo, si procede con il divorzio giudiziale. Questo comporta l’avvio di una causa davanti al tribunale, con fase istruttoria e sentenza finale.
I costi possono salire notevolmente, a causa di:
onorari legali (dai 5.000 euro fino a oltre 15.000 euro, in base alla durata e alla complessità della causa);
tempi molto lunghi (anche diversi anni);
spese processuali;
possibili ricadute economiche derivanti dalle decisioni del giudice.
Il sistema tariffario degli avvocati è libero, quindi il preventivo varia anche in base alla reputazione del legale e al numero di incontri. Il nodo centrale, spesso, è l’assegno divorzile, dovuto solo in assenza di autonomia economica e quando si dimostri un sacrificio professionale legato al ruolo familiare.
Per il divorzio congiunto, la domanda deve essere presentata presso il tribunale del Comune di residenza di uno dei due coniugi (o del luogo dove è stato celebrato il matrimonio). Il ricorso deve contenere gli accordi economici e le disposizioni sull’eventuale affidamento dei figli.
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Consiglio di amministrazione: Presidente Massimo Massano | Consigliere, Direttore emerito e resp. trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..