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IL CASO

Divorzio in Italia: tempi, modalità e costi tra accordo e conflitto

Separarsi legalmente non è sempre semplice: il costo di un divorzio in Italia può variare da poche centinaia a oltre 15mila euro, a seconda che sia consensuale o giudiziale

Divorzio in Italia: tempi, modalità e costi tra accordo e conflitto

Separarsi legalmente da un ex coniuge può rivelarsi un percorso lungo, complesso e, talvolta, molto costoso. I motivi del contendere più comuni riguardano gli aspetti economici e patrimoniali, ma anche la custodia dei figli. Le modalità e i costi del divorzio variano sensibilmente a seconda che si tratti di un procedimento consensuale oppure giudiziale.

Le tempistiche legali

Prima di tutto, va ricordato che per ottenere una sentenza definitiva di divorzio deve essere trascorso un periodo minimo di separazione: sei mesi se la separazione è consensuale, un anno se è giudiziale. Questo vincolo è un requisito imprescindibile per avviare l’iter.

Divorzio consensuale: costi contenuti se c’è accordo

Se i coniugi sono d’accordo su questioni chiave come affidamento, mantenimento e divisione dei beni, il divorzio consensuale è la soluzione più semplice e meno onerosa. Tra le opzioni:

  • Divorzio in Comune: possibile solo se non ci sono figli minori, disabili o economicamente non autosufficienti e se non vi sono trasferimenti patrimoniali da gestire. Non è obbligatorio l’avvocato. I costi sono minimi: ad esempio, al Comune di Roma si spendono circa 16 euro. L’assistenza facoltativa di un avvocato può aggiungere circa 300 euro a testa.

  • Negoziazione assistita: permette di evitare il tribunale. Gli avvocati redigono un verbale d’accordo e lo trasmettono al tribunale. Non si pagano contributo unificato né bolli. I costi si aggirano tra i 1.000 e i 3.000 euro, a seconda della complessità del caso e del legale scelto.

  • Procedura in tribunale: anche qui, in assenza di figli minori o di complicazioni patrimoniali, è possibile divorziare consensualmente con costi relativamente contenuti. È necessario il versamento del contributo unificato, oltre alla parcella dell’avvocato, che può essere condivisa se i coniugi ne scelgono uno solo.

Divorzio giudiziale: tempi lunghi e spese elevate

Quando non è possibile trovare un accordo, si procede con il divorzio giudiziale. Questo comporta l’avvio di una causa davanti al tribunale, con fase istruttoria e sentenza finale.

I costi possono salire notevolmente, a causa di:

  • onorari legali (dai 5.000 euro fino a oltre 15.000 euro, in base alla durata e alla complessità della causa);

  • tempi molto lunghi (anche diversi anni);

  • spese processuali;

  • possibili ricadute economiche derivanti dalle decisioni del giudice.

Il sistema tariffario degli avvocati è libero, quindi il preventivo varia anche in base alla reputazione del legale e al numero di incontri. Il nodo centrale, spesso, è l’assegno divorzile, dovuto solo in assenza di autonomia economica e quando si dimostri un sacrificio professionale legato al ruolo familiare.

Come avviare la procedura

Per il divorzio congiunto, la domanda deve essere presentata presso il tribunale del Comune di residenza di uno dei due coniugi (o del luogo dove è stato celebrato il matrimonio). Il ricorso deve contenere gli accordi economici e le disposizioni sull’eventuale affidamento dei figli.

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