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L'EMERGENZA

Ospedali roventi e senza acqua potabile: malori tra il personale sanitario

I sindacati denunciano: «Turni estenuanti, temperature insopportabili e nessuna pausa»

Ospedali roventi e senza acqua potabile: raffica di malori tra il personale sanitario

I sindacati denunciano condizioni di lavoro estreme: turni estenuanti, reparti con temperature insopportabili e nessuna pausa. Ogni estate si ripresenta l’emergenza caldo negli ospedali, con sale operatorie che raggiungono livelli termici incompatibili con la sicurezza, mettendo a rischio sia il personale che i pazienti. La mancanza o il malfunzionamento degli impianti di climatizzazione è un problema diffuso che riguarda tutte le strutture ospedaliere, dai pronto soccorso ai reparti, aggravando la situazione di degenti e operatori.

Le prime segnalazioni arrivano dalla Città della Salute e della Scienza di Torino, dove la Cgil aziendale denuncia «Negli ospedali aziendali la situazione è fuori controllo».

«Le temperature elevate nelle sale operatorie aumentano il rischio di infezioni - spiegano - situazione aggravata da impianti obsoleti. Inoltre, l’acqua non è potabile in tutta la struttura, violando la normativa che impone ai datori di lavoro di garantire acqua potabile in quantità adeguata». Per questo motivo, i sindacati chiedono la distribuzione gratuita di bottigliette d’acqua a tutto il personale ogni giorno.

Viene inoltre richiesto che venga permesso l’accesso al bar aziendale anche in divisa, per permettere ai lavoratori di acquistare bevande e cibo senza dover perdere tempo per cambiarsi, come invece impone una recente circolare giudicata irrealistica. Mancano anche spazi adeguati per il recupero psico-fisico, fondamentali per chi opera in condizioni di caldo estremo e affaticamento.

Nelle ultime settimane si sono registrati diversi malori tra i lavoratori, un segnale chiaro che la situazione non è più sostenibile. I sindacati chiedono interventi urgenti: «Climatizzazione funzionante in tutte le aree, turni sostenibili, locali per il recupero, acqua gratuita e accesso al bar in divisa, revoca di divieti inutili e interventi immediati sugli impianti idrici. La tutela della salute del personale e dei pazienti non può essere negoziata».

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