Cerca

IL CASO

«Anche con la cintura non si sarebbe salvato»: al via il processo per la morte del tassista Ezio Cauda

Il 56enne rimase ucciso nel 2022 a Pino Torinese, schiacciato da un albero durante un temporale

«Anche con la cintura non si sarebbe salvato»: al via il processo per la morte del tassista Ezio Cauda

EZIO CAUDA

«Guidava il suo taxi senza indossare la cintura. Ma anche se l’avesse indossata, non sarebbe cambiato nulla». Lo ha detto oggi, lunedì 23 giugno 2025, il medico legale Roberto Testi, incaricato dalla procura di Torino di eseguire l’autopsia su Ezio Cauda, tassista morto nel 2022 a Pino Torinese. Secondo Testi, la causa del decesso è un «trauma cranico, provocato da una forza dall’alto verso il basso». Cauda viaggiava su via Traforo durante un temporale, con una cliente a bordo, quando un albero è crollato sul taxi, colpendolo all’altezza del posto guida. L’uomo è morto sul colpo; la passeggera è rimasta quasi illesa. Per la vicenda sono imputate cinque persone: le due proprietarie del terreno da cui è caduto l’albero e tre funzionari dell’Anas, ente proprietario della strada. Secondo l’accusa, l’albero era da tempo inclinato e non sarebbero stati effettuati i necessari interventi di manutenzione. La famiglia Cauda è parte civile con l’avvocato Fabio Ghiberti. Anche Inail si è costituita parte civile, mentre Anas è chiamata come responsabile civile. Il Comune di Pino Torinese non è coinvolto nel processo, ma un suo dipendente ha testimoniato che non erano mai arrivate segnalazioni sullo stato dell’albero prima dell’incidente. Dopo la tragedia, sono stati abbattuti altri alberi pericolanti lungo quel tratto.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.