Cerca

IL CASO

Giorgia Marino ha davvero colpito l’auto in divieto di sosta?

Due le inchieste aperte legate al caso dell'incidente della giovane mamma che ha perso la vita in moto

Giorgia Marino ha davvero colpito l’auto in divieto?

Due mesi per stabilire la causa della morte di Giorgia Marino, la giovane mamma di 25 anni deceduta dopo un grave incidente motociclistico. Qualche giorno fa l’autopsia, affidata al medico legale Roberto Testi, che ha chiesto un periodo di 60 giorni per completare tutti gli esami. Il caso ha aperto due distinte indagini. La prima riguarda l’iter sanitario seguito dopo l’incidente: Giorgia è stata sottoposta a numerosi interventi chirurgici, ma la famiglia contesta, sostenendo che le cure potrebbero aver influito negativamente, provocando un arresto cardiaco fatale. La seconda inchiesta, senza precedenti, riguarda l’incidente in sé. Giorgia è stata investita da un’auto che non le ha dato la precedenza, ma la sua moto è poi finita contro un’auto parcheggiata in divieto di sosta. Appartenente a un uomo nato nel 1987, padre di famiglia, che ha ammesso di aver parcheggiato l’auto in modo irregolare per non fare tardi al lavoro, in una zona notoriamente difficile per trovare posto, all’incrocio tra corso Tazzoli e corso Orbassano. E ora indagato con l’accusa di cooperazione in omicidio colposo. Il suo avvocato, Andrea Cagliero, ha dichiarato che al momento non c’è certezza che Giorgia abbia effettivamente urtato la vettura parcheggiata «se necessario, chiederò una perizia cinematica per ricostruire la dinamica». Il legale ha sottolineato come il suo cliente sia profondamente scosso per l’accaduto e ha difeso la sua posizione: «Non ha materialmente investito la donna, il suo comportamento, anche se negligente, non è da paragonare a un’azione attiva». La pena prevista per questo tipo di imputazione varia dai 2 ai 7 anni. Sui social, intanto, si moltiplicano i commenti di solidarietà verso l’uomo «tutti almeno una volta abbiamo parcheggiato in divieto» e anche osservazioni sulla sicurezza «se avesse indossato tutte le protezioni forse si sarebbe salvata». La verità è che Giorgia non c’è più. È stata investita da un uomo di 70 anni con la sua auto e ora un altro uomo vive un incubo, assalito dai sensi di colpa per aver parcheggiato in modo irregolare. E’ certo che la moto ha impattato contro l’auto, mentre la giovane è stata sbalzata a diversi metri. Le prossime settimane saranno decisive per ricostruire l’esatta dinamica e stabilire se la causa del decesso sia da attribuire alle lesioni polmonari provocate dall’impatto con l’auto che ha investito Giorgia o se vi siano altre concause.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.