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Quanto paghi il centro estivo in Italia? Torino la quarta città più costosa

Milano si aggiudica il primo posto, Bari risulta la più economica. Ecco l'indagine che rivela l'accessibilità economica dei centri estivi

Quanto paghi il centro estivo in Italia? Torino la quarta città più costosa

Foto di repertorio

La scuola è finita, ma per molte famiglie l’estate è tutt’altro che una pausa. Organizzare tre mesi senza lezioni è una sfida economica, soprattutto per chi ha più figli. I centri estivi, spesso l’unica soluzione possibile, diventano un lusso: a Torino, iscrivere due ragazzi in un centro privato può costare oltre 2.400 euro.

Lo conferma l’indagine Eures-Adoc, che ha analizzato le tariffe di circa 200 centri privati in otto città italiane. Torino è la quarta più cara dopo Milano, Firenze e Bologna: qui una settimana di centro estivo privato costa in media 159 euro. A Milano si toccano i 227 euro, mentre Bari resta la più accessibile con 109 euro.

Il confronto ha preso in esame 20 centri a tempo pieno per città. A Torino, per otto settimane, si spendono 1.272 euro per un solo figlio e 2.455 euro per due, grazie a una tariffa scontata. Un prezzo fuori portata per molte famiglie, nonostante l’offerta pubblica dell’Estate Ragazzi garantisca una tariffa massima di 95 euro a settimana in 47 centri scolastici, con la collaborazione della Fondazione Compagnia di San Paolo. Le attività, già iniziate in quasi tutte le sedi, terminano però il 25 luglio per i bambini delle elementari. Le agevolazioni Isee, inoltre, si sono esaurite subito.

La spesa media è aumentata del 12% rispetto all’anno scorso e del 23% rispetto al 2023. A fronte di questo incremento, la Fondazione Crt è intervenuta con un bando da 1,3 milioni di euro per sostenere 61 enti attivi in Piemonte e Valle d’Aosta. Tra questi, l’Asai, comuni come Cuneo e Moncalieri, parrocchie, cooperative e la rete delle Case del quartiere.

Il bando «Il mio posto nel mondo», giunto dopo quattro anni di sperimentazione, impone agli enti sostenuti di ridurre le quote d’iscrizione per le famiglie fragili e di includere ragazzi con disabilità anche attraverso supporti individuali. Secondo la Fondazione Crt, oltre 10 mila minori in difficoltà socio-economica potranno partecipare alle attività, con particolare attenzione all’apprendimento della lingua italiana e alle discipline scientifiche e tecnologiche. La selezione avverrà tramite Isee, segnalazioni di scuole o servizi sociali. Più della metà delle famiglie coinvolte riceverà un contributo diretto.

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