Cerca

Consiglio regionale

Fondi all’Rsa, non ai sottosegretari fantasma

Contesa sul bilancio regionale: critiche al centrodestra per i 300mila euro ai sottosegretari e appello per politiche più trasparenti e utili

Fondi all’Rsa, non ai sottosegretari fantasma

«Un milione e mezzo in più a legislatura per le loro “mancette”», lo definisce così Sarah Disabato, consigliera regionale in quota M5S, lo spostamento di 300mila euro previsto dalla variazione di bilancio previsionale, in favore dello staff di Giunta. «Le esigenze sono ben altre», aggiunge.

Nel mirino degli oltre 5mila emendamenti presentati da gran parte della minoranza (M5S, circa 2.700, Avs mille, Iv 300 e Pd, 30) a partire da stamattina in Consiglio regionale, ci sono i famosi “sottosegretari”. Le figure di affiancamento al presidente della Regione, che però non possono votare o fare le veci degli assessori. Poco operative, quindi, ma ben remunerate (si sfiorano i 10mila euro). Nella fattispecie si tratta di Claudia Porchietto (FI) e Alberto Preioni (Lega), che però del loro ruolo non sembrano essere troppo al corrente, visto che il Consiglio lo bazzicano poco.


«Il centrodestra taglia il confronto, hanno deciso di chiudere prima perché sommersi dagli emendamenti - spiega Disabato a margine del Consiglio di ieri -. Vogliamo depennare i sottosegretari e destinare questi fondi ad altro, ad esempio le Rsa. In Piemonte, lo ricordiamo, in oltre il 50% dei casi le famiglie non ricevono alcun accredito e affrontano costi insostenibili».

Più sobillante Alice Ravinale (Avs): «L’assessore Riboldi (alla Sanità, ndr) questa settimana ha avviato la rubrica con le novità della sanità. Mi iscriverò, ma ancora non è possibile sapere come gestite le risorse», attacca. Anche Vittoria Nallo (Iv) denuncia la mancanza di trasparenza nel bilancio della Giunta: «Senza un regolamento chiaro che stabilisca come vengono utilizzate queste risorse, anche un solo euro è troppo», sottolinea.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.