Cerca

Il salvataggio

Portato in salvo Peppinello: il piccolo gheppio è ora in cura al CANC di Grugliasco

La storia del piccolo Peppiniello: prima caduto dal nido a Torino, ora il percorso di riabilitazione per tornare a volare

Portato in salvo Peppinello: il piccolo gheppio è ora in cura al CANC di Grugliasco

In un rovente pomeriggio estivo a Torino, tra l’asfalto bollente e il trambusto cittadino, un piccolo batuffolo bianco è stato trovato a terra, solo e in evidente difficoltà. Era un pulcino di gheppio — ancora incapace di reggersi in piedi — probabilmente caduto prematuramente dal nido. Nonostante suoi genitori potessero essere ancora nei paraggi, pronti a prendersi cura di lui, il piccolo era in condizioni talmente gravi da non avere nessuna possibilità di sopravvivere senza delle cure adeguate.

È stato così che qualcuno ha fatto la scelta più giusta: accompagnarlo al CANC, il Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco, una struttura veterinaria specializzata nella cura e nella riabilitazione di fauna selvatica e animali esotici. Qui Peppiniello ha ricevuto le prime cure e un’attenta diagnosi: una frattura al femore, fortunatamente non grave, che non richiederà un intervento chirurgico ma solo riposo, terapie di supporto e tanta pazienza.

Intanto, Peppiniello cresce. Col tempo, il morbido piumino lascerà il posto a un piumaggio elegante e tigrato, e quel minuscolo corpo diventerà agile e scattante. Perché Peppiniello non è un uccellino qualsiasi: è un gheppio (Falco tinnunculus), uno dei rapaci più affascinanti e comuni in Italia.

Chi è il gheppio?

Il gheppio è un piccolo falco, lungo circa 30-35 cm, con un’apertura alare che può superare i 70 cm. È diffuso in tutta Italia, dalle zone collinari e rurali fino ai centri urbani, dove si è adattato sorprendentemente bene. Proprio per le sue dimensioni contenute e il volo agile, riesce a muoversi anche tra palazzi, tetti e campanili con straordinaria destrezza.

Il suo comportamento più distintivo è il cosiddetto volo stazionario, noto anche come "volo dello Spirito Santo": il gheppio resta sospeso a mezz’aria, apparentemente immobile, sbattendo rapidamente le ali mentre scruta con precisione il terreno sottostante, in cerca di piccoli roditori, lucertole o insetti. Una tecnica raffinata ed efficiente, resa possibile dalla sua incredibile acutezza visiva.

Il gheppio è inoltre una specie protetta dalla legge. È infatti inserito nell’Allegato II della Convenzione di Berna (protezione della fauna selvatica europea) e in diversi elenchi nazionali di tutela. La sua presenza è considerata un indicatore di biodiversità e di equilibrio ambientale: se il gheppio riesce a prosperare in un territorio, è segno che l’ecosistema è ancora in grado di sostenere una catena alimentare naturale.

Tuttavia, anche se il gheppio è piuttosto comune in molte aree italiane, non mancano fattori che ne minacciano la specie: urbanizzazione selvaggia, uso di pesticidi, distruzione dei nidi e traffico veicolare sono tra i pericoli principali che questi affascinanti rapaci corrono. Per questo motivo ogni singolo esemplare soccorso, curato e reintrodotto in natura ha un grande valore.

Dal centro alla libertà: il futuro di Peppiniello

A vederlo adesso, con le zampette fragili e le piume ancora da formarsi del tutto, è difficile immaginarlo mentre plana libero nei cieli o si libra tra i tetti di Torino. Ma i veterinari del CANC sono fiduciosi: con le giuste cure e il tempo necessario, Peppiniello potrà riprendersi completamente. Quando sarà pronto, verrà reintrodotto nel suo ambiente naturale, dove potrà ricominciare la sua vita da rapace, osservare il mondo dall’alto, cacciare e – chissà – forse anche formare una nuova famiglia, continuando il ciclo della vita.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Logo Federazione Italiana Liberi Editori L'associazione aderisce all'Istituto dell'Autodisciplina Pubblicitaria - IAP vincolando tutti i suoi Associati al rispetto del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale e delle decisioni del Giurì e de Comitato di Controllo.