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06 Luglio 2025 - 17:05
In un angolo poco conosciuto delle collezioni egizie del capoluogo piemontese si nasconde un tesoro straordinario. No, non si tratta di una mappa del tesoro da film d’avventura, ma di qualcosa di ben più sorprendente: la prima mappa geologica conosciuta dell’umanità, realizzata dagli antichi egizi oltre tremila anni fa.
Conosciuto come il Papiro delle Miniere di Torino, questo straordinario documento risale al 1150 a.C., durante la XX dinastia del Nuovo Regno, e rappresenta una testimonianza unica delle avanzate conoscenze tecniche e scientifiche degli egizi. Una vera rivoluzione per la storia della scienza: mentre oggi consideriamo la geologia una disciplina moderna, gli egizi già tracciavano con precisione caratteristiche geologiche e minerarie del territorio.
La mappa raffigurata sul recto del papiro illustra una porzione del Wadi Hammamat, una valle desertica tra la Valle del Nilo e il Mar Rosso. Il documento, incredibilmente ben conservato, presenta didascalie chiare, che indicano percorsi, miniere d’oro e cave di pietra, compreso il trasporto della celebre pietra di Bekhen, uno scisto grigio scuro utilizzato per realizzare statue e opere monumentali.
Ma il papiro è molto più di una mappa. Sul verso, infatti, si trovano oltre dieci testi differenti: una lettera al faraone, inni religiosi, registrazioni amministrative, note sulla raccolta di scalpelli di rame e persino un disegno di un coccodrillo. Un mosaico di vita quotidiana, spiritualità e logistica che offre una rara finestra sulla complessa cultura scrittoria dell’epoca ramesside.
Per secoli, il significato di questo papiro è rimasto sepolto sotto l’interpretazione romantica del “documento delle miniere”. Eppure, è molto più di una guida all’estrazione mineraria: è una testimonianza del sapere scientifico egizio, che dimostra una conoscenza del territorio e delle sue risorse sorprendentemente moderna.
Non a caso, il Papiro delle Miniere di Torino è oggi oggetto di studio in tutto il mondo, citato in pubblicazioni di cartografia, egittologia e geologia. Tuttavia, solo di recente la comunità scientifica ha iniziato a restituirgli il giusto ruolo nella storia della scienza. Oggi il papiro è conservato al Museo Egizio di Torino, una delle istituzioni più importanti al mondo per lo studio dell’Antico Egitto. Anche se meno noto al grande pubblico rispetto ad altri manufatti, il Papiro delle Miniere rappresenta una delle testimonianze più straordinarie del sapere antico, un ponte tra il pensiero scientifico moderno e le radici millenarie dell’osservazione del mondo naturale.
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