l'editoriale
Cerca
ECONOMIA
07 Luglio 2025 - 18:55
Un quadro tutt’altro che limpido quello descritto dal presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, Giorgio Felici: le imprese piemontesi stanno vivendo una crisi preoccupante, tra chiusure, invecchiamento, caro energia, tasse e burocrazia. Un grido d’aiuto - di cui Felici diventa portavoce - lanciato all’assemblea organizzata al Mauto di Torino, alla presenza di artigiani e istituzioni.
«Una location - sottolinea il presidente - così evocativa, dove viene raccontata la storia di un bene simbolo dell’Italia, del Piemonte e di Torino. Quell’automobile che un tempo ha reso questa città di nuovo Capitale. Uso verbi al passato perché ora di auto se ne costruiscono poco più che una manciata e sono più le ore in cassa integrazione che quelle lavorate in fabbrica».
A fornire spunti sulla discussione è stato proprio il settore automotive, la cui crisi «affossa le imprese. A Torino ne muoiono 50 ogni giorno», allarma Felici. Un altro settore che soffre, soprattutto a causa delle guerre commerciali, è il settore della moda. A tal proposito, il presidente ha voluto evidenziare la necessità di «rafforzare il Made in Italy e tornare a produrre ciò che gli italiani possono acquistare».
Durante l’assemblea, sono stati portati a galla le tematiche che mettono in pericolo le imprese piemontesi: la preoccupante invecchiamento del tessuto imprenditoriale (le imprese sono sempre più vecchie, senza eredi e senza personale qualificato); le incertezze legate alle tensioni geopolitiche e al ritardo nella ripresa del commercio mondiale (preoccupazioni sui dazi); il caro energia (le imprese quest’anno dovranno pagare 137 miliardi in più rispetto il 2024: 9,7 miliardi per bollette della luce e 4 per il gas); infine la lenta e ostacolante burocrazia (è farraginosa, costosa e sottrae ingenti ore di lavoro alle imprese, traducendosi in costi per la Pubblica Amministrazione). Il presidente Felici ha ribadito: «Il nostro è un mondo a rischio estinzione. E se chiudiamo noi chiude il paese».
All’ascolto della relazione del presidente, l’assessore al commercio Paolo Chiavarino e la sottosegretaria Claudia Porchietto, in rappresentanza (rispettivamente) della Città di Torino e della Regione Piemonte. Di fronte alla platea, i due hanno rassicurato “gli addetti ai lavori” affermando che le istituzioni sono al lavoro in maniera sinergica. «Non siete soli, noi ci siamo e ci saremo».
Alla tavola rotonda, ad affrontare le tematiche evidenziate da Felici, hanno preso la parola Marco Granelli, presidente Confratigianato Imprese, Paolo Zangrillo, Ministro per la Pubblica Amministrazione, Alberto Cirio, presidente della Reione Piemonte e l’economista Carlo Cottarelli.
Interrogato sull’aspetto burocratico, il ministro ha ribadito: «È nostro impegno semplificare 600 procedure amministrative entro giugno 2026. Dal 2023 ho avviato un percorso a stretto contatto con gli artigiani, girando per le regioni italiane e avviando dei tavoli di confronto con chi poi beneficerà di queste semplificazioni - Zangrillo ha poi aggiunto - l’obiettivo è offrire una burocrazia che sia amica del sistema imprese e artigiani, non un ostacolo».
Il presidente Cirio, ha affermato come l nuova attenzione europea alla crisi automotive, possa essere un occasione anche per il mercato italiano e piemontese.
I più letti
CronacaQui.it | Direttore responsabile: Andrea Monticone
Vicedirettore: Marco Bardesono Capo servizio cronaca: Claudio Neve
Editore: Editoriale Argo s.r.l. Via Principe Tommaso 30 – 10125 Torino | C.F.08313560016 | P.IVA.08313560016. Redazione Torino: via Principe Tommaso, 30 – 10125 Torino |Tel. 011.6669, Email redazione@cronacaqui.it. Fax. 0116669232 ISSN 2611-2272 Amministratore unico e responsabile trattamento dati e sicurezza: Beppe Fossati
Registrazione tribunale n° 1877 del 14.03.1950 Tribunale di Milano
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo..