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Il caso

Notti all’insegna di alcool e raid vandalici, i residenti stremati: «Segnalazioni vane»

Un'oasi "disturbata" nel giardino Venchi Unica: notti insonni per i residenti e mancanza. Inutili le telefonate al 113

Notti all’insegna di alcool e raid vandalici, i residenti stremati: «Segnalazioni vane»

Decine e decine di bottiglie di birra e superalcolici lasciate sui tavolini di cemento. Cestini divelti. Schiamazzi e feste che ogni sera, soprattutto da quando è finita la scuola, proseguono fino all’alba. Notti insonni e risvegli amari per i residenti di Fabbrichetta, soprattutto per quelli con affaccio sul giardino Venchi Unica che, in particolare, da qualche mese a questa parte, è diventato teatro di gravi episodi di degrado. Eppure lo spazio verde, intitolato alla storica azienda dolciaria torinese che lì era nata nel 1934, è una zona “perbene”. A ridosso di un complesso residenziale molto curato della Circoscrizione 3 e a due passi dalla fermata Marche della linea metropolitana, tra corso Francia e corso Marche.

Si tratterebbe di una trentina di ragazzi, all’apparenza adolescenti, di nazionalità varie, che tutte le sere “ravvivano” il parco «organizzando festicciole improvvisate in cui spaccano cassonetti lasciando vetri rotti e rifiuti ovunque. Molti sono ubriachi o sotto effetto di stupefacenti, che consumano davanti agli occhi di residenti e bambini». A denunciarlo è Vincenzo, uno degli inquilini del complesso residenziale che affaccia lì sul giardino. «Hanno anche danneggiato parti di proprietà privata di passaggio. Con danni alle pareti e alle grondaie, che abbiamo dovuto riparare a nostre spese», aggiunge l’uomo.

Difficile reagire, secondo Vincenzo, dato l’elevato tasso alcolemico tra i ragazzi e la loro numerosità. «Ci è capitato, esasperati, di provare a fronteggiarli, hanno anche insultato mia moglie. Ma dato il loro stato alterato, e il fatto che siano minorenni, non ci abbiamo più provato». All’apparenza, infatti, sembrerebbero tutti under 18. Difficile quindi un intervento efficace della Polizia Municipale. «Il 113 ci trasferisce alla Municipale ma non c’è mai stato un intervento risolutivo, dicono che non possono fare nulla. Ma non sono state elevate né sanzioni, né sono stati raccolti i loro nominativi», racconta Vincenzo. Per ora, così, le segnalazioni si perdono nel vuoto.

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