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Sos caldo
08 Luglio 2025 - 12:23
"Così si chiede di scegliere tra lavoro e sicurezza. E, per giunta, ne addossano la responsabilità al lavoratore". A parlare è Francesco, giovane studente lavoratore. Che è pure uno di quei "rider privilegiati", tra i colleghi, che hanno il "lusso", di essere contrattualizzati, dalla piattaforma di food delivery Just Eat. Sfogo motivato dal fatto che l'azienda, da quando la Regione ha emesso l'ordinanza "anti-caldo", pochi giorni fa, che prevede l'obbligo di astensione dal lavoro tra le 12:30 e le 16:00, se si svolgono attività fisicamente intense e le mappe INAIL‑Worklimate evidenziano un rischio caldo “alto” alle 12:00, ha risposto prevedendo la sospensione del servizio. Alcune piattaforme - Deliveroo e Glovo -, infatti, hanno bloccato il servizio a pranzo in caso di rischio caldo alto, motivandolo come "tutela dei lavoratori", ma senza un compenso. "Just Eat ti dice banalmente se non vuoi lavorare va bene, ma non ti pago. Questo va contro la sicurezza sul lavoro", continua Francesco.
E' uno dei pochi a partecipare, questa mattina, alla presentazione della Proposta di Legge Griseri Prisco. "Gli altri sono in servizio", dice Francesco. L'iniziativa, illustrata dall’onorevole e prima firmataria Chiara Gribaudo (PD), insieme al sindaco di Torino Stefano Lo Russo, il presidente di ARCI Torino Daniele Mandarano e il segretario di Nidil Cgil Torino Danilo Bonucci, è sospendere le consegne e tutelare economicamente i rider nei giorni di emergenza climatica. Il nome della proposta è una dedica al giornalista di Torino Paolo Griseri, che pochi giorni prima di mancare descrisse le condizioni di lavoro dei rider durante l’alluvione di Bologna, a ottobre 2024. Contemporaneamente, si è scelto di dedicare la legge anche ad Antonio Prisco, rider e sindacalista napoletano, morto appena trentasettenne.
"Non è una proposta spot - tiene a precisare Gribaudo -. Chiediamo che ci sia un fondo che copra fino al 50% dello stipendio giornaliero sulla base di quello che si è percepito il mese prima, entro una copertura massima di 10 milioni di euro. Siamo disponibili a ragionarne insieme", dice.
La battaglia presentata a Torino, infatti, sarà portata in Senato. "Ci abbiamo provato nella legge di bilancio - continua Gribaudo -, bocciata. Oggi il Governo ha detto che avrebbe previsto delle risorse nel primo decreto utile. Verosimilmente il decreto Ilva, in discussione al Senato. Parliamo di un fondo sperimentale - specifics l'onorevole demo - perché speriamo che da qui a tre anni possa cambiare cambiare qualcosa".
La dimensione del lavoro dei rider, ma non solo sua, in generale di chi vive la precarizzazione, è "sotterranea" e "silente", dice il sindaco. "Soprattutto in una città che invecchia, in cui molte persone sono sole. Si deve dare attenzione al tema. I servizi sono tanti: come portare un farmaco o altri beni di prima necessità", aggiunge.
Nel frattempo il Circolo Arci ha, dallo scorso novembre, messo a disposizione il progetto Sosta Rider: servizi igienici, una postazione di ricarica per i propri dispositivi e, per i circoli attrezzati, un pasto caldo. “Quando lo abbiamo lanciato, abbiamo chiarito, fin da subito, che si trattava di un intervento emergenziale. Un gesto concreto per tutelare chi, troppo spesso, è costretto a lavorare in condizioni climatiche estreme senza alcuna garanzia. Ma abbiamo anche detto che non poteva bastare, che serviva un’azione politica capace di riconoscere e regolamentare quei diritti che l’intermittenza del lavoro e la solitudine contrattuale dei rider continuano a negare", ha detto Daniele Mandarano, presidente di Arci Torino.
Un odg sarà presentato sia in Regione che in Comune dal Pd. Lo assicura la consigliera regionale Nadia Conticelli: "Perché quello del lavoro invisibile è un tema di cui deve farsi carico tutta la comunità. Il lavoro precario genera precarietà di vita e fragilità sociale", spiega, sottolineando anche come la responsabilizzazione del consumatore possa fare la sua parte. "Dobbiamo iniziare a pensare che magari non è il caso di ordinare una pizza sotto un diluvio", aggiunge.
Sul tema si è espresso anche il segretario Nidil Cgil Torino Danilo Bonucci: "Diritto al salario e diritto alla sicurezza non sono alternativi l'uno all'altro", ribadisce.
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