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Il progetto
10 Luglio 2025 - 20:54
STAZIONE DORA - foto dal sopralluogo di stamattina
La metrò leggera di Torino nord, con data 2030, stenta ancora a decollare. Questa volta mancano i fondi, e la risposta del Comune è una variazione di percorso, che però intacca il “gioiellino” del quartiere, la Spina Reale. Il motivo? I rincari. Il progetto, così com’era, troppo costoso.
All’appello mancherebbero 53 milioni. Lo ha annunciato l’assessora alla Mobilità Chiara Foglietta due giorni fa in commissione Viabilità e Trasporti di Palazzo Civico. L’assessora, per l’esattezza, parla di «un’ipotesi di variante, che ho chiesto a InfraTo per riuscire a stare dentro i 221 milioni, lasciando il percorso pressocché invariato».
Non sono dello stesso avviso né i cittadini, né parte dell’opposizione della Circoscrizione 5 (il territorio in cui ricade gran parte del progetto). «Tra le soluzioni, questa è la peggiore. Si rovina il nostro gioiellino. Tutta la comunità ne sarebbe direttamente impattata», racconta Antonio Cicciarello, presidente dell’associazione Galleria della Spina, riferendosi agli impatti conseguenti sull’assetto urbano e sulla vita quotidiana del quartiere.
La nuova variante
La modifica richiesta prevede l’eliminazione di circa un chilometro di galleria sotterranea e la cancellazione di due stazioni interrate, con un conseguente risparmio significativo (che permetterebbe, di contro, la riqualificazione della stazione di Madonna di Campagna per circa 8,6 milioni). Il nuovo tracciato procederà in superficie da piazza Manno a via Cesalpino, per poi svilupparsi in un grande anello attorno a largo Grosseto, punto strategico per l’interconnessione con altri assi di trasporto. Un impatto importante sulla Spina Reale.
I pareri contrari
Tra i sostenitori del “no alla variante”, anche il vicepresidente della Circoscrizione 5 Antonio Cuzzilla (FI). «Il quartiere è già profondamente segnato da cantieri infiniti e scelte discutibili - afferma Cuzzilla -. Fin dalle prime fasi il progetto ha mostrato evidenti criticità, come la scelta di posizionare le banchine a sinistra, mentre i tram serie 8000 (i nuovi Hitachi), hanno le uscite a destra».
La sua proposta sarebbe, invece, quella di sfruttare i binari già esistenti dell’ex stazione Dora. «Una scelta che garantirebbe un importante risparmio, da destinare alla riqualificazione delle strade», aggiunge. Nel frattempo i cittadini si armano: «Ci sarà una riunione la prossima settimana, speriamo che venga anche l’assessora, che si è dimostrata sempre attenta», conclude Cicciarello.
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