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Esplosione in via Nizza, Zippo: «Sono stato io, mi vergogno»

Il 40enne si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio. Il suo legale: «Voleva fare un dispetto a chi l'ha sfruttato»

A sinistra, Gianni Zippo. A destra, il palazzo di via Nizza sventrato dall'esplosione

A sinistra, Gianni Zippo. A destra, il palazzo di via Nizza sventrato dall'esplosione

«Zippo non voleva uccidere nessuno. Il suo gesto voleva essere un dispetto nei confronti di una persona che l'aveva sfruttato». A parlare per conto del suo assistito è l'avvocato Basilio Foti, il legale di Giovanni, per tutti Gianni, Zippo, 40enne guardia giurata, arrestato dalla Squadra mobile della questura e ritenuto responsabile dell'atto incendiario che ha provocato l'esplosione nel condominio di via Nizza 389, col ferimento di cinque persone e la morte del giovane Jacopo Peretti. E stamani, mentre i medici legali dell’Asl di Torino eseguivano l’autopsia sul corpo di Peretti, allo scopo di stabilire con esattezza quelle che sono state le circostanze del decesso del giovane originario di Mazzè, all’ospedale Cto di Torino si è svolto l'interrogatorio di garanzia del 40enne nel Reparto grandi ustioni, dove l'arrestato si trova ricoverato in seguito alle bruciature che si è procurato la notte del 30 giugno, quando ha deciso di “farla pagare” alla donna con cui aveva una relazione clandestina fatta di bugie, sotterfugi, illusioni.
Gianni Zippo, com'era prevedibile, si è avvalso della facoltà di non rispondere ma avrebbe comunque accennato un: «Sono stato io, mi vergogno». Ha consegnato un memoriale al suo legale. Poche parole. «Zippo è triste per quanto successo. Non poteva immaginare che si sarebbe verificata l'esplosione, la situazione gli è sfuggita di mano e l'accusa di omicidio volontario è eccessiva», spiega l’avvocato Foti. Per generare l'esplosione in via Nizza 389, la guardia giurata avrebbe adoperato del liquido infiammabile, ma non è chiaro se ha usato della benzina. Nel frattempo, le indagini continuano: è stato nominato un super-perito, incaricato dalla procura di chiarire le circostanze e fare luce sui coni d’ombra che la vicenda drammatica ancora presenta agli occhi di chi si sta occupando delle indagini. L’uomo che firmerà la perizia che conterrà modalità e cause dell’esplosione è un ingegnere, Marco Sartini.
Le foto di via Nizza hanno fatto il giro di giornali e tv, l’opinione pubblica si è spaccata. Tra i documenti che raccontano i retroscena di quella notte, gli antefatti: nessuna giustificazione per un uomo che aveva tutto, ma non la donna che frequentava da anni. Zippo non voleva farsene una ragione. Quella notte, Madalina non era in casa, ma dal fidanzato all’Elba. E Zippo lo sapeva, perché l’aveva accompagnarla al treno pochi giorni prima. E le aveva anche portato le valigie con costumi e vestiti.

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