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Il caso

Mirafiori al limite della decenza: ma arrivano le telecamere

La notizia è stata comunicata dall’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda, che però avverte, “sono utili ma non è la soluzione”

Mirafiori al limite della decenza: ma arrivano le telecamere

Immaginate per un attimo di vivere così. Bevitori seriali sotto casa, fuochi d’artificio, petardi e schiamazzi fino a notte inoltrata. E persino apprezzamenti nei confronti delle proprie figlie adolescenti. “Una mamma può temere questo?”. È una delle prime firmatarie della petizione che ha superato le mille firme a Mirafiori a parlare. Visibilmente esasperata da una situazione che va avanti da anni ma a cui non si arrende. Sono provati soprattutto dal punto di vista psicologico. “L’entrata principale non la usa più nessuno. È veramente increscioso dovere chiedere il permesso per entrare a casa propria”, aggiunge una seconda cittadina. 

I soggetti molesti si concentrano soprattutto tra le vie Sanremo e Del Prete, da quando il parcheggio all’interno di piazza Giovanni XXIII era stato limitato ai mezzi con dei dissuasori, e la bocciofila di corso Siracusa, a due passi, interdetta per l’inizio di lavori di riqualificazione. Ma di episodi di degrado, in giro per il quartiere ce ne sono molti altri: dal parcheggio camper di Caio Mario, interessato da ben 18 atti vandalici da inizio anno, agli accampamenti abusivi di via Pernati di Momo, via Rignon, e nell’area di via Rubino, latrine a cielo aperto.

Stamattina i titolari della petizione, riunitisi in un comitato spontaneo di cittadini, sono stati ricevuti da Prima e Quarta commissione consiliare, per affrontare il tema insieme alle istituzioni. Tra le risposte fornite dall’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda, ci sarebbe proprio l’implementazione del sistema di videosorveglianza cittadino, con nuove telecamere. “Stiamo aggiungendo i punti più critici, che interesseranno anche Mirafiori”, spiega.

Da mesi i residenti segnalano e documentano alle forze dell’ordine gli episodi che rilevano. Dallo scoppio di petardi, alle urla e le frasi moleste fino a tardi. “Dopo le nostre manifestazioni di insofferenza gli episodi sono peggiorati. Sono ancora più strafottenti e convinti che nessuno farà loro nulla”, continua a raccontare la cittadina. “C’è chi non invita più ospiti per non far vedere cos’ha intorno. Rischiamo di perdere l’unico esercizio “sano” su via Sanremo, una farmacia che però ha perso tanta clientela, perché trovandosi questa gentaglia, si reca altrove”.

“Sappiamo che è un problema che si sposta e che è estremamente difficile da arginare in modo definitivo”, ha replicato Porcedda, dopo avere ascoltato i residenti. Tra le modalità di intervento, oltre al rafforzamento dei pattugliamenti (anche se “abbiamo un limite normativo su quante persone possiamo impiegare nelle ore serali”, dice), ci sarebbero le telecamere. 

Già lo scorso giugno era stata annunciata l’implementazione del sistema di videosorveglianza con 23 nuove telecamere. Qui però ci si era fermati ai giardini Luigi Maiocco a San Salvario, altezza Italia 61. “Ci vorrebbero inoltre delle modifiche alla legge regionale sul turismo itinerante, cioè il camperaggio. Che avevamo proposto, ma che sono state solo parzialmente recepite”, aggiunge l’assessore. “Le telecamere sono utili, sì, ma non risolutive”, dice.

L’occupazione positiva dell’area potrà dare una mano. Di questo avviso è il presidente della Circoscrizione 2 Luca Rolandi, secondo il quale il problema è soprattutto di natura sociale. “Abbiamo attivato e affidato un progetto di educativa di strada che si concentra molto su piazza Giovanni XXIII, e sulla zona problematica di Borgo Cina, per riuscire a lavorare con i giovani. Nell’ultimo anno riqualficheremo la bocciofila “Pensionati e amici” di corso Siracusa. Così daremo segnali in controtendenza rispetto a quanto succede ora”, annuncia Rolandi.

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