Ricreare una bistecca o un filetto in laboratorio trasformando le cellule staminali?
Non è fantascienza, ma la super tecnologia sviluppata da Kolemus, startup torinese che vuole proporre alternative proteiche attraverso un processo innovativo che riduce costi e tempi. Attraverso dei processi di laboratorio le cellule vengono trasformate in muscolo, grasso e tessuto connettivo: e la bistecca è servita.
2i3T
Una tecnologia rivoluzionaria che parte proprio da Torino, dove c’è un vero concentrato d’innovazione. Carne coltivata, medicinali, terapie innovative ma anche vetrine digitali, parcheggi smart, giochi educativi sulla genetica.
Le innovative e geniali idee torinesi non si fermano, ma anzi guardano al futuro. Nel presente, però, passano dal 2i3T,l’incubatore dell’Università degli studi di Torino. Ormai maggiorenne, dal 2007 ha supportato 122 startup e spin-off, raccogliendo 83 milioni di euro di capitali e tantissimi riconoscimenti.
Vanta, infatti, due vittorie al Premio Nazionale per l’Innovazione: la prima vittoria nel 2016 con Panoxyvir, spin-off impegnato nello sviluppo di terapie antivirali, e la seconda nel 2024 con Inflant, startup che sviluppa nuove terapie innovative per il trattamento delle malattie infiammatorie intestinali.
Un incubatore “diffuso” a 27 dipartimenti universitari che crede nelle loro idee, portandole oltre la ricerca. Diciotto anni di supporto e diffusione della cultura imprenditoriale e l’avvio di imprese in settori strategici che variano dalla scienza all’agritech o al digitale.
«Torino si è qualificata nella mappa dell’innovazione e tutto il settore ha visto grandi novità, compreso un grande interessamento del settore pubblico, che sostengono il trasferimento tecnologico», dice Giuseppe Serrao, direttore della struttura.
Tra le eccellenze 2i3T, oltre le già citate Kolemus e Inflant, startup e imprese che operano, in modo innovativo, in diversi ambiti.
Addax, Ribosom Game e Cell Factory
Addax Biosciences, ad esempio, è una pmi che opera in collaborazione con la Città della Salute: il suo obiettivo è sostituire l’uso della formalina (tossica e cancerogena) per tutelare la salute dei lavoratori e dell’ambiente.
Picnic-Ribosome Game, è un gioco dalla didattica talmente innovativa, da aver ricevuto richiesta di una versione inglese e giapponese. I giocatori si sfidano con carte e tabelloni imparando a costruire una proteina secondo le regole genetiche.

Rimanendo in tema genetica, all’interno del dipartimento di Biotecnologie, in via Nizza 52, è ospitato il
Cell Factory: una produzione di cellule staminali adulte, certificate Aifa, per applicazione clinica in terapia cellulare e terapia genetica.
Red Abissi, Plant Flow Solution e City Z
Ma il 2i3T non si “ferma” alla scienza: Red Abissi, crea delle vetrine digitali portando le pubblicità - soprattutto dei colossi - sulle pagine social del negozio di quartiere (agenzia viaggi o farmacie ad esempio). Una piattaforma, chiamata RedHab, la cui capacità è testimoniata dall’acquisizione parziale del gruppo Testa come divisione innovativa.
Plant Flow Solution, altro fiore all’occhiello passato dall’incubatore torinese, opera nel settore agri-tech: una piattaforma in grado di monitorare lo scambio di gas tra pianta e atmosfera (Co2 e H2O). Una tecnologia pensata per rivoluzionare il settore ma applicabile anche in contesti urbani e industriali.
Anche City Z, si occupa in un certo senso di monitoraggio, ma per poter risolvere un grande problema comune a chi vive in città: il parcheggio. Un sensore tecnologico che comunica in tempo reale se è libero o meno, evitando quei lunghissimi giri “a caccia”, ma anche, in caso di posti riservati a disabili o ai posti per la ricarica elettrica, se è occupato da abusivi.
Insomma, una vera fucina di idee, di innovazione e imprenditoria del futuro che parte proprio dal capoluogo piemontese e passa dall’incubatore 2i3T.