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A Torino si ferma il Caat: «Sciopero storico». Oggi nei mercati niente frutta e verdura di giornata

La protesta dei grossisti contro l'aumento degli oneri imposto dal Caat. E a settembre si fermeranno anche gli ambulanti

A Torino si ferma il Caat: «Sciopero storico». Oggi nei mercati niente frutta e verdura di giornata

A Torino si ferma il Caat: «Sciopero storico». Oggi nei mercati niente frutta e verdura di giornata

"Chiuso per sciopero". E' questo il cartello che oggi è stato idealmente affisso alle porte del Caat, il centro agro alimentare di Torino che rifornisce di frutta e verdura tutti i mercati della città. Di «giornata memorabile» parla infatti l'Apgo (Associazione piemontese grossisti agroalimentari) che sottolinea come oggi «per la prima volta nella storia del mercato all’ingrosso torinese, si è registrata una chiusura totale degli stand in segno di protesta contro l’ennesimo, ingiustificato aumento degli oneri imposto dal Caat».

All'iniziativa, sottolineano dall'Apgo, hanno aderito tutti gli operatori economici che gravitano nel e attorno al Centro Mercatale: «Grossisti, aziende di movimentazione, produttori diretti e persino numerosi clienti si sono schierati compatti a sostegno delle ragioni della protesta - sottolinea il presidente Stefano Cavaglià -, dimostrando una coesione e una determinazione mai viste prima. La partecipazione massiccia e convinta testimonia il malessere profondo che serpeggia tra le imprese del Centro». Il presidente rilancia poi l’appello all’Ente Gestore del Caat per l’apertura immediata di un tavolo di confronto per «rivedere i contratti di locazione e definire, in maniera condivisa, le strategie di sviluppo del Centro al fine di restituire sostenibilità e dignità agli operatori del settore».

Quindi non stupitevi se oggi noterete qualche spazio vuoto nei mercati ortofrutticoli di Torino.

Spazi vuoti oggi al mercato di corso Palestro

Non molti, comunque, perché gli ambulanti sapevano dello sciopero e si erano premuniti facendo scorta in anticipo di frutta e verdura: «Dovrebbero essere pochi i colleghi che non hanno lavorato - conferma Giancarlo Nardozzi del Goia (gruppo organizzato indipendente ambulanti) - anche se pure noi in realtà abbiamo un problema con questi rincari, visto che è stata raddoppiata la cifra che dobbiamo spendere per entrare nel Caat a caricare, da 2,5 a 5 euro. Significa circa 1.800 euro all'anno, davvero troppo. Per chiedere una soluzione a questo e ad altri problemi della categoria, stiamo progettando una grande manifestazione a settembre».  

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