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Sanità
18 Luglio 2025 - 11:30
Un piccolo taglio di appena tre centimetri, all’altezza dell’ombelico. È bastato questo, invece dei classici quattro o cinque accessi, per rimuovere un tumore ovarico in fase iniziale. Accade all’Istituto di Candiolo IRCCS, dove è stato sperimentato con successo un intervento robotico di ultima generazione che promette di cambiare il volto della chirurgia oncologica ginecologica.
Il caso clinico, pubblicato sull’International Journal of Gynecological Cancer, documenta una nuova tecnica robotica “a singola porta d’accesso” applicata al carcinoma ovarico epiteliale a cellule chiare, una forma rara e particolarmente insidiosa, spesso legata all’endometriosi e poco sensibile alla chemioterapia tradizionale. L’intervento ha permesso di rimuovere l’ovaio colpito, effettuare tutte le procedure oncologiche necessarie – comprese la linfoadenectomia e la stadiazione – attraverso una sola apertura addominale, con il supporto del sistema Da Vinci SP.
Questo approccio rappresenta un ulteriore passo in avanti rispetto alle tecniche mini-invasive già diffuse nei grandi centri oncologici, dove la laparoscopia robotica aveva ridotto l’impatto fisico della chirurgia, pur prevedendo più incisioni. A Candiolo, invece, la procedura si compie interamente attraverso un unico varco chirurgico: una soluzione che diminuisce il dolore post-operatorio, accorcia i tempi di degenza e limita il trauma estetico e psicologico per le pazienti.
“Non si tratta solo di un progresso tecnologico, ma di una speranza concreta, soprattutto per le pazienti più giovani”, afferma Luigi Carlo Turco, Direttore dell’Ovarian Cancer Center dell’IRCCS di Candiolo. “Nel caso trattato, la conservazione della fertilità è stata garantita, nonostante la radicalità oncologica dell’intervento. Questo tipo di approccio permette di coniugare efficacia clinica e attenzione alla qualità della vita”.
Il risultato è stato preceduto da un approfondito confronto tra specialisti durante il congresso internazionale “How soon is now”, tenutosi proprio a Candiolo, e sarà oggetto di una prossima presentazione ufficiale all’Esge 2025 di Istanbul, evento di riferimento per la chirurgia ginecologica endoscopica.
“Questa operazione testimonia il livello di eccellenza raggiunto dall’Istituto di Candiolo nella chirurgia oncologica di precisione”, sottolinea Salvatore Nieddu, Direttore Generale dell’IRCCS. “Essere tra i primi al mondo a documentare la riuscita di un approccio così avanzato è motivo di orgoglio e stimolo per continuare a innovare”.
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