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Scienza e Spazio
23 Luglio 2025 - 10:35
Questa sera, dalla base spaziale Vandenberg in California, verrà lanciato in orbita 5G-LIDE, un nanosatellite interamente progettato, costruito e operato a Torino da Tyvak International, eccellenza locale del settore aerospaziale. La missione, sviluppata nell’ambito del programma europeo Artes dell’Esa, segna un passo importante non solo per la tecnologia italiana, ma anche per la crescita di Torino come capitale della nuova space economy europea. Il lancio era previsto per la sera di ieri, ma sembrerebbe che per problemi di sicurezza dovuto all’invasione dello spazio aereo, il tutto è stato rimandato a stasera. Un successo torinese (e non solo) che ribadisce la posizione strategica del Piemonte nel settore aerospaziale, e che dimostra come investimenti, ricerca e giovani talenti possano trasformarsi in infrastrutture spaziali avanzate, con ricadute concrete per l’economia locale e nazionale. «Un’azienda del territorio, con settanta dipendenti e base a Torino, è stata in grado di progettare, costruire e lanciare un satellite 5G. È un esempio perfetto di come la space economy possa essere motore di sviluppo, innovazione e occupazione per un’intera regione», ha sottolineato Fabio Nichele, Ceo di Tyvak.
Il satellite, posto in orbita eliosincrona (Sso), testerà per la prima volta in Europa una connessione diretta in banda K/Ka tra il satellite stesso e due terminali di terra (uno a Rieti e l’altro nei Paesi Bassi, presso il laboratorio 5G/6G dell’ESA). I componenti critici sono stati sviluppati da Picosats (Trieste) e Radio Analog Micro Electronics (Roma), ma la regia – progettuale, industriale e operativa – resta torinese. «È un programma di eccellenza, che dimostra che anche l’Italia può competere con progetti come Starlink, OneWeb o Amazon Kuiper, puntando su miniaturizzazione, sostenibilità ed efficienza», ha spiegato Nichele. Una volta conclusa la fase sperimentale, Tyvak punta a rendere l’infrastruttura disponibile per enti pubblici e privati, come protezione civile, vigili del fuoco o amministrazioni locali in aree a bassa copertura. «La domanda globale di connettività via satellite è in continua crescita. L’Italia ha le competenze e le risorse per esserci, e Torino può giocare un ruolo da protagonista», conclude Nichele.
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