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IL CASO
23 Luglio 2025 - 16:07
Credit photo: Associazione Penelope
Di lei restano due inquadrature, lontane tra loro e dal resto: una telecamera alla stazione di Asti, 15:10; un’altra, due ore dopo, a Torino Porta Nuova. In mezzo, un buco. Aurora Ruta ha 17 anni, vive a Portacomaro, in provincia di Asti. È scomparsa lunedì pomeriggio, senza lasciare dietro di sé né parole né oggetti per andarsene davvero: ha lasciato a casa il cellulare, il portafoglio, persino la sigaretta elettronica. «Aurora non è mai scappata da casa, non si è mai allontanata prima» dice sua sorella, Giorgia. È uscita intorno all’una, avrebbe dovuto raggiungere la sorella a Torino. Ma lì, alla stazione, non è mai arrivata. O forse sì, ma non nel modo in cui si aspettavano. La ragazza è stata ripresa brevemente alle 15:10 alla stazione di Asti. Poi, secondo la testimonianza di una donna che la conosce – e che ha riferito tutto ai carabinieri – è salita sul regionale veloce delle 15:54 per Torino, binario 3, carrozza di fronte alla scala. Il treno, conferma Trenitalia, quel giorno viaggiava con circa 20 minuti di ritardo. Durata prevista del tragitto: 35 minuti. Totale, poco più di un’ora. Ma alle 17:20 Aurora viene inquadrata a Porta Nuova, senza apparente spiegazione su dove sia stata nel frattempo. Un lasso di tempo che non combacia con gli orari e lascia un vuoto di circa mezz’ora. Il treno fa una sola fermata: Torino Lingotto. È lì che potrebbe essere scesa? È lì che potrebbe aver incontrato qualcuno? Nessuna certezza. Solo ipotesi. Intanto, le ricerche nel territorio astigiano non sono considerate prioritarie. L’attenzione è tutta su Torino e sull’hinterland. Sono arrivate segnalazioni – nessuna confermata – tra la città e Chieri. Nessuna pista è esclusa, ma nulla porta, finora, ad Aurora. «Non credo all’allontanamento volontario», dice Fabrizio Pace, presidente dell’Associazione Penelope Piemonte, che segue il caso e ha chiesto formalmente che venga trattato come scomparsa. «Negli ultimi giorni, aveva fatto ricerche online che ci hanno allarmati. I familiari ci hanno parlato di una fragilità emotiva evidente. E poi: è uscita senza documenti, senza telefono, senza nemmeno uno zaino con un cambio o qualcosa di utile. Chi vuole andarsene davvero, si prepara». Aurora aveva perso la madre quattro anni fa. Proprio la scorsa settimana era l’anniversario. Un dolore mai chiuso del tutto. Ma il punto è un altro. Oggi, a distanza di giorni, di Aurora non si sa dove sia.
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