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Economia
28 Luglio 2025 - 17:02
L'aumento Irpef è alle porte e tra una commissione di Bilancio e l'altra - praticamente convocate a oltranza - naufraga la promessa elettorale della Giunta Cirio: "Zero aumenti".
La manovra in discussione, infatti, prevede di fatto un aumento dell'addizionale regionale sui redditi medio-bassi (tra i 28mila e i 50mila euro annui), tra i 40 e i 110 euro (ma solo fino al 2028) per neutralizzare gli effetti avversi della manovra Meloni, che accorpa i due scaglioni reddituali, decretando dal prossimo anno una riduzione del gettito per la Regione. Un attacco ai ceti "già tartassati", aveva affermato il consigliere regionale Daniele Valle (Pd). "Cirio fa cassa sul ceto medio", gli aveva fatto eco la compagna di partito Gianna Pentenero.
Ed è tutta l'opposizione a denunciare il "blitz estivo Cirio", ovvero il fatto che si venga chiamati con fretta a decidere di un aspetto così delicato per tanti piemontesi. Ieri mattina anche Italia Viva, con una conferenza stampa a Palazzo Lascaris, ha denunciato la manovra, promettendo di darsi battaglia in Consiglio. "È un aumento che colpisce direttamente chi lavora e produce, senza alcun miglioramento nei servizi per i cittadini. Si vuole fare un blitz, accelerando i tempi per evitare che i cittadini se ne accorgano. Ma noi saremo qui per impedirlo", annuncia la consigliera regionale Vittoria Nallo (Iv). Alla conferenza presenti anche la presidente regionale di Italia Viva Sen. Silvia Fregolent e il vicepresidente nazionale di Italia Viva Sen. Enrico Borghi. "L'aumento è la conseguenza di una riforma voluta dalla destra", accusa.
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