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I conti di Stellantis

Stellantis, 10 nuovi modelli ma... Ecco perché le parole di Filosa piacciono ai mercati (ma non a Mirafiori)

Il ceo parla di "scelte difficili ma necessarie" e annuncia il nuovo piano industriale nel 2026

Stellantis, 10 nuovi modelli ma... Ecco perché le parole di Filosa piacciono ai mercati (ma non a Mirafiori)

Dieci nuovi modelli per il 2025 e un piano industriale che sarà presentato a gennaio, in occasione del Capital Market Day. E ricavi in crescita già nel secondo semestre. Ma a quale prezzo? Soprattutto per gli stabilimenti italiani...

Alla pubblicazione dei dati semestrali di Stellantis, ieri, le parole di Antonio Filosa, alla prima vera uscita come ceo del Gruppo, hanno fatto correre più di un brivido lungo la schiena negli stabilimenti italiani. «Dovremo prendere decisioni difficili e necessarie» ha detto. Ossia, tagli o riduzione della produzione?

Nella call con gli analisti, Filosa ha garantito che il Gruppo rispetterà la guidance (ripristinata dopo la sospensione di aprile) con una sostanziale ripresa dei ricavi e una redditività «a una cifra» percentuale. Poco, in pratica? Il fatto è che Stellantis ha chiuso il primo semestre con ricavi per 74,3 miliardi di euro, ossia il 13% in meno rispetto allo stesso periodo del 2024, e una perdita nell’attuale esercizio di 2,3 miliardi (a giugno 2024 c’erano utili per circa 5 miliardi). L’utile operativo rettificato (AOI) si attesta a 0,5 miliardi, con un margine AOI dello 0,7%, ben al di sotto del 10% registrato nel 2024.

«Il primo semestre è stato incredibilmente difficile e ben lontano da dove vogliamo e dobbiamo essere. Ma il miglioramento sequenziale rispetto al secondo semestre del 2024 è davvero incoraggiante», ha detto Filosa.

C’è però anche l’impatto dei dazi USA, che finora hanno pesato per circa 300 milioni di euro sui conti e arriveranno a 1,5 miliardi, secondo le stime. Ma il Gruppo lavora con l’amministrazione USa: «Sosteniamo il piano del presidente Trump sul lavoro - ha detto -. E abbiamo ancora molto lavoro da fare in America».

Mentre per l’Europa «abbiamo un portafoglio ordini più solido e la cadenza del lancio dei prodotti sta progredendo. In Europa l'aumento della produzione dei nuovi modelli della piattaforma Smart Car sarà un fattore determinante, negli Stati Uniti inizieremo a dare il benvenuto a prodotti e propulsori iconici come la Jeep Cherokee, la Charger Ice e l'Hemi V8». Dieci, come detto, i nuovi modelli da lanciare: dopo, Citroën C3 Aircross, Fiat Grande Panda, Opel/Vauxhall Frontera, Ram ProMaster Cargo Bev, arriveranno Jeep Compass, Citroën C5 Aircross e DS N°8 - su piattaforma Stla Medium -, nonché appunto la Jeep Cherokee ibrida e la Dodge Charger Sixpack con motore endotermico.

E per l’Italia e nello specifico Mirafiori? In attesa del piano di gennaio 2026, Filosa aveva accennato a confermare le linee guida del Dare Forward 2030. Ma adesso Stellantis è al centro di un ribaltamento della prospettiva, essendosi dimostrato il full electric un salasso sul mercato. Strategia sbagliata? O inefficaci le misure durante l’interregno di Elkann?

Filosa dice «Non mi piacciono le colpe. Mi piacciono la responsabilità e la trasparenza. E mi piace essere chiaro con i nostri team sulle sfide che dobbiamo affrontare e sulle opportunità che possiamo cogliere agendo con coraggio, energia e, sì, con gioia. Sono osservazioni semplici, lo so, ma non sono semplicistiche. Saranno al centro del nostro modo di lavorare insieme. Se negli ultimi tempi abbiamo perso qualcosa di tutto questo - ha spiegato - siamo qui per rimediare. Rimbocchiamoci le maniche. Affrontiamo le decisioni difficili e puntiamo più in alto». E se ha rassicurato i mercati - dopo un tonfo in apertura a Piazza Affari, Stellantis ha poi chiuso in verde, con +0,16% -, molto meno i lavoratori.

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