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Il caso

"Piazza Palestina": l'accampamento abusivo nel silenzio delle istituzioni

La tendopoli si era "insediata" in piazza lo scorso fine maggio, da allora nessuna reazione

"Piazza Palestina": l'accampamento abusivo nel silenzio delle istituzioni

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Ancora silenzio sull’accampamento abusivo Pro-Pal che da più di sessanta giorni (fine maggio) sfida le intemperie estive in piazza Castello, ribattezzata per l’occasione “piazza Palestina”. Era diventato anche un presidio simbolico a pochi passi dalla Prefettura. Una manifestazione silenziosa ma d’effetto in una piazza calpestata ogni giorno da migliaia di torinesi e non, in nome della cessazione delle ostilità sulla Striscia di Gaza. A cui però le istituzioni non hanno ancora dato una risposta.

«Inaccettabile che una delle piazze più rappresentative e iconiche di Torino sia da giorni occupata da strutture di fortuna come tende, teli e tensostrutture, nell’ambito della manifestazione denominata Piazza Palestina», aveva accusato il vicecapogruppo Forza Italia e vicepresidente vicario in Consiglio comunale Domenico Garcea qualche giorno fa, definendo l'accampamento «un affronto al rispetto della nostra città».


Ma a questo affronto al decoro cittadino, peraltro nel pieno di quello che dovrebbe essere il “boom turistico in città”, nessuna replica. Garcea aveva annunciato un’interpellanza «a breve» per chiedere chiarimenti circa l'occupazione di suolo pubblico e l'individuazione di spazi alternativi a ospitare i manifestanti.


Ma l’Amministrazione comunale, dalla sua, fa sapere che «in quanto atto dimostrativo non è necessario chiedere alcun permesso». La palla, così, resta alla Prefettura, in quanto organo preposto a garantire l’ordine e la pubblica sicurezza, che, per il momento, non si è ancora espressa.

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