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Sanità

Il piano "strategico" per la Sanità della Moratti: 6 miliardi in tre anni

L’europarlamente Moratti ha presentato ieri il progetto per rilanciare la Sanità

Il piano "strategico" per la Sanità della Moratti: 6 miliardi in tre anni

L’incontro con il presidente della Regione Cirio e poi l’appuntamento alle Molinette, nel pomeriggio, per presentare “la Sanità come la pensa Forza Italia”. E’ stata la giornata torinese dell’ europarlamentare, già sindaca di Milano, Letizia Moratti.

Cinquantamila nuovi posti letto, diecimila medici e ventimila infermieri in più, per un investimento da sei miliardi di euro in tre anni, spalmati in tre leggi di bilancio.

Un piano articolato per la sanità italiana, presentato alle Molinette come tappa centrale, che tocca anche Lombardia e Liguria. «Numeri realistici, - ha affermato Moratti - che tengono conto anche degli attuali investimenti, e riforme concrete». Ad accoglierla c’era anche il commissario di Città della Salute Thomas Schael.

 

Il progetto - «una priorità di Forza Italia», afferma Moratti -, punta a rafforzare il personale sanitario, affrontare il tema - tanto caro quanto da sempre strumentalizzato dalla nostra politica - delle liste d’attesa, e migliorare la gestione delle cronicità, in vista dell’ «inverno demografico», liberando gli ospedali dai circa 4mila accessi impropri quotidiani ai pronto soccorso (corrispondenti a più del 20% degli accessi totali, pari a 18mila).

Ma l’attenzione è anche «alla prevenzione dell’obesità e il superamento del ricorso ai medici a chiamata (i cosiddetti gettonisti), che gravano pesantemente sui bilanci regionali», continua l’europarlamentare.

Tra i punti qualificanti del piano anche una semplificazione nell’accesso ai farmaci innovativi, oggi rallentata dalla burocrazia e da una gestione disomogenea tra le Regioni. Moratti propone una centralizzazione nazionale per ridurre i tempi tra Ema, Aifa e distribuzione effettiva.

In quanto a riforma dei Medici di base, che vedrebbe i “medici di famiglia” diventare dipendenti del Sistema Sanitario Nazionale (invece che liberi professionisti), Moratti è più cauta: «Nessuna dipendenza regionale, ma 20 ore su 38 assegnate alle Regioni in una forma di collaborazione parasubordinata. Un modo – spiega Moratti – per integrarli meglio nelle Case di comunità e nell’assistenza domiciliare, senza trasformarli in dipendenti». Scelta, quest’ultima, che poco piace ache ai sindacati Fimmg e Ordine dei Medici. Infine il piano prevede l’aumento delle borse di studio per i medici in formazione e incentivi economici per chi accetta incarichi nelle aree carenti. «Le condizioni economiche saranno più attrattive, e questo ci aiuterà a coprire meglio il territorio», ha promesso Moratti che, sulle insinuazioni circa una sua eventuale ricandidatura a sindaca di Milano chiarisce: «Il mio impegno è in Europa».

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