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Dietro le quinte di Stellantis
30 Luglio 2025 - 08:20
Una vita in Fiat. Alle Carrozzerie, o alle Presse, oppure negli ultimi tempi - in piena panedmia- al cosiddetto "reparto mascherine" che doveva fabbricare dispositivi di protezione contro il Covid, un affare da 290 milioni per l'allora Fca, o anche agli Enti Centrali. Anni che valgono 110.000 euro: il premio per dare le dimissioni e aspettare (chi può) la pensione.
Sono queste le cifre raggiunte in alcune conciliazioni, in questi giorni, fra azienda e lavoratori coinvolti dalla pratica di licenziamento collettivo avviata a giugno: 610 lavoratori in tutto il Piemonte. E i primi 250 se ne sono andati proprio in questi giorni, quasi tutti delle Carrozzerie o, appunto, delle ex mascherine, da tempo peraltro in cassa integrazione a causa delle "ridotte capacità lavorative", essendo fra i più anziani dello stabilimento ex Fiat (a Mirafiori l'età media sfiora i 56 anni).
Le cifre offerte da Stellantis come incentivo variano a seconda dell'anzianità e degli anni mancanti alla pensione: per alcuni ci sono anche i contributi fino, appunto al pensionamento, per altri un forfait di alcuni anni oltre alla Naspi, la disoccupazione. E la possibilità di entrare nel circuito di ri-formazione per trovare un nuovo lavoro.
Sono andati via ora che Mirafiori ha chiuso per le ferie estive: in fabbrica rimarranno però alcuni addetti Maserati, fino al 9 settembre, per imballare e spedire i materiali a Modena, dove proseguirà la produzione che un tempo avveniva nello stabilimento di Grugliasco, intitolato all'Avvocato Gianni Agnelli (e ora in vendita). L'ultima Maserati è uscita dalla fabbrica proprio ieri.
Dopo di loro ci saranno 19 lavoratori delle Presse e 31 degli stampi, che lasceranno il lavoro entro ottobre. Con loro i 53 esuberi della ex Pcma di San Benigno Canavese, 9 del Mould Shop di Grugliasco, 16 del Centro Ricerche Fiat di Orbassano. Cui aggiungere 212 impiegati e quadri degli Enti Centrali, 20 di Fca Service.
A giugno, da Stellantis avevano detto che "a Mirafiori, a partire da agosto, avremo bisogno di una forza lavoro stabile, adeguatamente formata e focalizzata, per supportare il lancio del modello ibrido". Il timore di una parte dei sindacati è che si trattasse di interinali. Al momento, però, da quanto ci risulta nulla si starebbe muovendo. Un "congelamento" alla luce dei nuovi piani decisi dal nuovo ceo Antonio Filosa?
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