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Lo spezzatino di Iveco
30 Luglio 2025 - 18:50
Lo spezzatino di Iveco è servito: la divisione Defence a Leonardo e i camion e i bus a Tata Motors. Una doppia operazione da 5,3 miliardi di euro in tutto. E oltre all'incasso, anche un bel dividendo straordinario come premio per gli azionisti (soprattutto gli Elkann)
La cessione di Iveco Defence al prezzo di 1,7 miliardi, infatti, prevede un dividendo straordinario di 5,5-6 euro ad azione: per la Exor degli Agnelli/Elkann significa 360/400 milioni di euro, malcontati. Oltre a un tesoretto di circa 5 miliardi di euro (unitamente ai tre incassati dalla cessione di azioni Ferrari, nei mesi scorsi) da utilizzare per nuove acquisizioni.
La famiglia Agnelli/Elkann, infatti, controlla circa il 27,1% di Iveco Group (il resto è diviso fra Norges Bank, Acadian Asset Managment e BNP Paribas, oltre al flottante), ossia oltre 74 milioni di azioni. Ed è questa la parte interessata dalla cessione agli indiani di Tata, tramite una Opa cui Exor ha già comunicato che aderirà. Il cda di Iveco - dopo l'approvazione dei conti semestrali: 106 milioni di utile e ricavi consolidati per 3,7 miliardi - ha approvato l'operazione all'unanimità, raccomandando l'azione ai soci. L'operazione resta però subordinata al buon esito della cessione di Iveco Defence (sarà completata entro il 31 marzo 2026) a Leonardo.
L'obiettivo di Tata Motors è infatti unire il 100% delle azioni per poi effettuare il delisting da Piazza Affari. Il nuovo gruppo che nasce avrà così ricavi aggregati per circa 22 miliardi di euro e vendite annue di circa 540.000 veicoli, ripartiti tra Europa per il 50%, India per il 35% e Americhe per il 15%. Il gruppo combinato manterrà le rispettive sedi industriali e la sede legale di Iveco resterà a Torino. "Non sono previste chiusure di stabilimenti né riduzioni di personale come conseguenza diretta dell'operazione" si legge in una nota.
Dice Olof Persson, ceo di Iveco Group: “Unendo le forze con Tata Motors, stiamo liberando nuovo potenziale per migliorare ulteriormente le nostre capacità industriali, accelerare l'innovazione nel trasporto a zero emissioni e ampliare la nostra presenza nei principali mercati globali”. Per Natarajan Chandrasekaran, presidente di Tata Motors: “Le attività complementari del gruppo risultante dalla combinazione delle due realtà e la sua maggiore portata rafforzeranno la nostra capacità di investire con audacia. Non vedo l'ora di ottenere le necessarie approvazioni e di concludere l'operazione nei prossimi mesi”.
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