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la rinascita

La nascita di un Campus al Castello del Bramafame, ospiterà studenti da tutto il mondo

Un nuovo polo artistico-culturale per Torino: studenti cinesi in residenza tra storia ed innovazione

Un progetto che un tempo sembrava utopico sta oggi prendendo forma, portando nuova linfa culturale e opportunità concrete a uno dei quartieri più complessi della città. È con soddisfazione che la consigliera comunale Carmela Ventra, insieme al coordinatore al Commercio Alfredo Ballatore, annuncia la possibile realizzazione di un campus internazionale della Peking University School of Art all’interno del Castello di Strada del Bramafame, nel cuore di Lucento.

“All’inizio erano in pochi a credere nella nostra proposta – spiega Ventra – ma oggi possiamo dire che il lavoro portato avanti con il collega Alfredo Ballatore, fatto di documenti, interrogazioni e confronto con l’amministrazione, sta dando i suoi frutti”.

Il progetto, che ha recentemente ottenuto anche il sostegno a livello regionale, prevede l’arrivo di circa 50 tra studenti e docenti cinesi, selezionati tra i più meritevoli della prestigiosa università di Pechino, che soggiorneranno a Torino per un periodo di residenza artistica e accademica. Il campus sarà attrezzato per garantire condizioni ottimali di studio, ricerca, logistica e ospitalità, contribuendo allo scambio culturale tra Italia e Cina.

Non solo arte: la nuova sede della Peking University – la seconda in Europa dopo Oxford – ospiterà corsi di laurea in arti visive e performative, design e comunicazione digitale, intelligenza artificiale applicata, mobilità sostenibile e automotive. Il luogo definitivo è ancora in fase di valutazione: al centro del dibattito ci sono la zona Falchera e il Castello del Bramafame, bene confiscato alla mafia nel 2012 e situato nel Parco Basse di Stura. Proprio quest’ultimo, simbolo di una ferita urbana ancora aperta, rappresenta oggi la possibilità concreta di un riscatto sociale e culturale.

L’iniziativa rappresenta una doppia vittoria per il quartiere Lucento e per la città intera. La riqualificazione del Castello del Bramafame, fino a poco tempo fa abbandonato al degrado, significa anche restituire dignità e identità a un luogo carico di storia. Ma soprattutto, si apre una prospettiva di rilancio socioeconomico per l’intera zona, grazie all’indotto culturale e alla presenza internazionale.

“Questa è la prova – aggiunge Ventra – che con una visione chiara e un impegno costante si possono ottenere risultati concreti. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di creare valore per il territorio, e oggi vediamo i primi effetti tangibili”.

A sottolineare il valore strategico dell’iniziativa è anche il Presidente della IV Commissione Sanità del Consiglio Regionale, Luigi Icardi: “Proprio ieri, al termine della seduta in Consiglio Regionale, ho notato quanti cantieri, pubblici e privati, sono stati avviati recentemente a Torino. Il capoluogo della nostra regione sta investendo per prepararsi a un presente di rinnovamento e a un futuro che la vede protagonista della scena internazionale. I contenuti della proposta sono nuovi: università, cultura e innovazione tecnologica. Ma in che modo lo fa Torino? Con lo stile riservato ma concreto dei piemontesi, con la memoria di essere una città che in passato, grazie alla sua vocazione manifatturiera e industriale, ha permesso la realizzazione dei sogni di molte famiglie immigrate. E ancora prima, con i suoi santi sociali, ha puntato sul sostegno ai giovani tramite l’istruzione, il lavoro e l’educazione”.

Icardi ricorda anche l'importanza della cooperazione internazionale con la Cina, avviata nei suoi precedenti incarichi: “Questa collaborazione mi consente oggi di riconoscere i vantaggi reciproci della realizzazione di un ateneo cinese a Torino. Una città accogliente, con costi sostenibili per studenti stranieri, spesso alla loro prima esperienza all’estero”.

In definitiva, il futuro campus della Peking University a Torino non è solo un’opera educativa: è un investimento nella rigenerazione urbana, nella formazione di nuove generazioni globali e nel rafforzamento di legami istituzionali e culturali tra Italia e Cina. E, soprattutto, è una dimostrazione concreta di come la cultura possa essere motore di trasformazione reale.

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