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Treni
04 Agosto 2025 - 18:10
Negli ultimi mesi, i treni italiani hanno registrato un miglioramento generale nella puntualità, soprattutto nei servizi Alta Velocità e Intercity. Ma dietro questi numeri positivi si nasconde ancora una realtà meno virtuosa: alcune tratte a lunga percorrenza continuano a soffrire di gravi ritardi, e la Salerno–Torino spicca tra le peggiori in assoluto.
Secondo un’indagine di Altroconsumo condotta tra ottobre e dicembre 2024, il collegamento Salerno–Torino (servito da Frecciarossa e Frecciargento) ha registrato ritardi nel 65% dei casi.
Un dato preoccupante, soprattutto se confrontato con altre direttrici dell’Alta Velocità.
Lungo questo asse nord-sud, sono frequenti i disservizi, con tempi di percorrenza spesso dilatati anche oltre i 30 minuti rispetto agli orari previsti. Il collegamento, che dovrebbe rappresentare un’alternativa rapida all’aereo, rischia così di perdere competitività proprio per la scarsa affidabilità nei tempi di arrivo.
Il caso più eclatante resta però quello del Frecciarossa 9658, in servizio da Reggio Calabria a Milano – treno che include nel suo percorso anche Torino tramite le coincidenze. È risultato il convoglio più ritardatario d’Italia, con ritardi medi di 46 minuti e picchi fino a 468 minuti (oltre 7 ore).
Su un trimestre di osservazione, ha accumulato ritardi superiori all’ora in 21 giornate.
Una prestazione che incide direttamente sull’affidabilità dell’intera dorsale tirrenica lunga distanza, penalizzando soprattutto l’utenza piemontese e torinese.
Nel complesso, i dati ufficiali di Ferrovie dello Stato (FS) mostrano un trend positivo:
I treni Alta Velocità (Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca) arrivano entro 10 minuti nell’80,9% dei casi (febbraio 2025, +13% rispetto a ottobre 2024).
Gli Intercity sono puntuali all’89,3% entro 15 minuti.
I treni regionali sono i più affidabili: oltre il 91% arriva entro 5 minuti.
Tuttavia, queste medie nascondono forti squilibri. Le tratte più problematiche sono:
Bari – Roma (Frecciargento): ritardi nel 95% dei casi
Salerno – Torino: ritardi nel 65% delle corse
Lecce – Milano (Frecciarossa): solo 5 arrivi puntuali su 90, con ritardo medio 38 minuti
Anche il confronto tra operatori mette in luce differenze significative.
I treni Italo arrivano in ritardo nel 26% dei casi, contro il 36% dei Frecciarossa.
Un esempio: sulla Napoli–Roma, Italo registra ritardi nel 19%, contro il 25% delle Frecce.
Italo risulta quindi più puntuale.
Guardando alle regioni, il Nord-Est è il più virtuoso:
Friuli-Venezia Giulia: 95,4% treni puntuali
Bolzano: 94,8%
Veneto e Trentino-Alto Adige: 93,5%
In negativo si distingue la Lombardia, dove Trenord si ferma a una puntualità dell’83%.
I ritardi si concentrano nei giorni feriali, soprattutto tra le 10:00–13:00 e le 19:00–22:00.
Il venerdì è il giorno peggiore, con oltre 2.400 treni in ritardo.
La domenica è leggermente più tranquilla, ma si registrano comunque 1.800 ritardi giornalieri.
Le principali cause dei ritardi:
34% dovuti all’infrastruttura (vecchia o congestionata)
25% per problemi ai treni stessi
Il resto per ritardi a catena, manutenzioni, scambi bloccati e linee miste (non dedicate all’AV)
Se è vero che la puntualità media sta migliorando, è altrettanto chiaro che alcune tratte critiche – come la Salerno–Torino – continuano a rappresentare un’anomalia.
Questi ritardi cronici minano la fiducia nell’intero sistema Alta Velocità, proprio dove dovrebbe offrire il suo massimo potenziale.
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