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IL CASO

Apl, arriva la nomina ma non si placa la polemica. Ecco chi è la nuova guida

La nuova guida punta al rilancio dell’Agenzia, mentre l’opposizione mette in evidenza ritardi e potenziali violazioni amministrative

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L'Agenzia Piemonte Lavoro (Apl) ha una nuova guida: la dottoressa Erminia Garofalo, a seguito della scadenza del mandato del precedente direttore, è stata nominata dalla giunta regionale piemontese. 

Il suo incarico, dalla durata massima di 12 mesi, arriva dopo una selezione approfondita da parte della Direzione regionale Istruzione, Diritto allo Studio Universitario, Formazione e Lavoro, che ha verificato la sussistenza dei requisiti professionali e la disponibilità.

«L’incarico affidato alla dott.ssa Garofalo è il riconoscimento della piena fiducia e stima nei suoi confronti, nella certezza che la sua indiscutibile capacità professionale e competenza faranno la differenza in un progetto di fondamentale importanza come il rilancio di Agenzia Piemonte Lavoro. La sua nomina – dichiara Elena Chiorino , vicepresidente della Regione Piemonte e assessore al Lavoro – garantisce una giusta ambizione di APL, che rappresenta uno strumento fondamentale nelle politiche attive del lavoro e nella connessione tra domanda e offerta». 

Contestualmente, la Giunta regionale ha avviato un percorso di aggiornamento degli atti normativi e regolamentari dell’Agenzia, con l’obiettivo di adeguarne l’assetto organizzativo alle evoluzioni del mercato del lavoro a livello regionale e nazionale. 

Non manca la risposta di Monica Canalis, vice presidente commissione lavoro e formazione professionale del Consiglio regionale, che qualche settimana fa aveva lanciato l'allarme parlando apertamente di una situazione di grave incertezza per 920 dipendenti e decine di servizi essenziali. «Dopo 24 giorni in cui APL, il più grande ente strumentale della Regione, è rimasto senza un legale rappresentante, l’odierna nomina della dottoressa Garofalo non solo è tardiva, ma non fuga dubbi sulla regolarità della procedura di selezione - ha commentato.

«Desidero anche sottolineare – afferma Chiorino – che la stabilità dell’Agenzia non è mai stata messa in discussione. La dott.ssa Federica Deyme, pur avendo concluso il proprio incarico lo scorso 14 luglio, ha continuato a esercitare le funzioni di datore di lavoro ai sensi del regime di prorogatio previsto dalla normativa vigente, fino ai 45 giorni successivi alla scadenza. Inoltre, ha assunto la responsabilità del Settore Risorse Umane e Finanziarie di APL, senza soluzione di continuità con il suo precedente incarico di Direttore Generale, mettendo a disposizione dell’Ente la propria esperienza e professionalità».

Continuità su cui Canalis non è d'accordo: «In questi giorni, infatti, nessuno ha potuto firmare le variazioni di bilancio, le convenzioni dei tirocini e gli affidamenti dei fondi PNRR, la cui scadenza è ormai prossima.
L’ex direttrice Deyme in questo lasso di tempo ha mantenuto la funzione di datore di lavoro, ma non quella di legale rappresentante».

La vicepresidente del Consiglio continua: «Resta inoltre un’ombra amministrativa sulla scelta adottata dall’assessore Chiorino di designare un dirigente in carico alla Regione (non distaccato e non in aspettativa) che, oltre ad accumulare una doppia mansione, non tutela l’autonomia giuridica di APL (che ha personalità giuridica autonoma) e viola i criteri di trasparenza e concorrenza per la selezione dei dirigenti della Pubblica Amministrazione.
Non un buon viatico per un ente che deve affrontare l’ultimo anno di GOL (Garanzia Occupabilità Lavoratori), la crisi occupazionale determinata dalla guerra dei dazi e la riorganizzazione dei centri per l’impiego.
Speriamo in bene, ma i dubbi restano».

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